I vantaggi del gioco autonomo e ininterrotto dei bambini sono infiniti, non solo per loro, ma anche per gli adulti. Primo fra tutti perché i bambini passano troppe ore davanti a uno schermo e le conseguenze negative di questa abitudine sono tante. L’obiettivo del gioco autonomo non è toglierci i bambini di torno, ma trascorrere con loro momenti di qualità e attenzione completa, secondo le nostre possibilità, per poi allontanarci a svolgere qualche lavoro sapendo che abbiamo riempito il loro bicchiere emotivo e che possono adesso giocare autonomamente. Ecco i 6 elementi essenziali. Leggi fino all’ultimo per non perderti nessun passaggio o ascolta l’episodio del podcast.
Prerequisito
L’autonomia del bambino nel gioco dipende dal rifornimento di affetto e attenzioni offerto dal genitore. Prima di elencare questi 6 ingredienti essenziali, ti chiedo di fare attenzione al serbatoio di tuo figlio. Tuo figlio ha bisogno di momenti in cui lo guardi negli occhi, lo osservi, senza distrazioni, senza secondi fini, senza richieste e attività particolari. È così che si riempie il suo serbatoio emotivo.

Scarica il PDF gratuito per avere queste informazioni sempre a portata di mano.
Il genitore: leader sicuro
Il bambino è in grado di percepire l’incertezza e l’indecisione. Quando il genitore prende una decisione per il bene del bambino, deve essere pronto a restare calmo davanti al pianto, ai capricci e alle proteste del bambino. Deve essere un leader sicuro di suo figlio.
Gli effetti della troppa tecnologia sui bambini piccoli (0-6 anni) sono noti grazie a numerosi studi e ricerche. Il gioco consente lo sviluppo ottimale del cervello e apporta benefici cognitivi e non. Sapendo questo, il genitore può restare fermo nella sua decisione di incoraggiare il gioco autonomo.
Rispondere alle crisi
Nel passaggio da una routine in cui, ad esempio, è presente la TV a una routine che incoraggia il gioco autonomo, il bambino potrebbe protestare e avere crisi di pianto. Ne ha diritto. Sta esprimendo il suo disappunto. Il genitore deve soltanto accettare questa emozione e con dolcezza restare fermo nelle sue decisioni, senza discutere o convincere.

Creare uno spazio “sì”
A nessuno piace sentirsi dire continuamente “no”. Il bambino deve avere uno spazio sicuro, dedicato ai suoi tempi di gioco: un’area della casa o una stanza priva di oggetti pericolosi e a misura di bambino, in cui è libero di muoversi, creare e immergersi nel suo mondo immaginario, senza paura di farsi male o combinare guai.
Proporre giochi aperti
Per incoraggiare il gioco autonomo è essenziale proporre giochi adatti. Il respectful parenting suggerisce l’utilizzo di loose parts e giochi passivi (non a batterie) e aperti, che stimolino la fantasia e la creatività. Es.: costruzioni, tessere magnetiche, bambole, veicoli, pupazzetti e animali, stoffe e tessuti. Il bambino inizia a manipolare i materiali come meglio crede, senza l’intervento dell’adulto.

Non correggere il gioco
Il gioco è per il bambino. L’adulto deve evitare di correggere o intervenire per mostrare al bambino come si gioca. Un bambino corretto nel gioco penserà di non essere capace di giocare e cercherà continuamente l’intervento dell’adulto. Il compito dell’adulto è quello di osservare attivamente.
View this post on InstagramA post shared by Silvia D'Amico (@mammasuperhero) on
Coltivare l’autostima
L’adulto che osserva senza correggere può fare la telecronaca di quello che vede. Può anche imitare il bambino, seguendo il suo esempio. In questo modo l’autostima del bambino cresce e i tempi di gioco si estendono.
Per concludere
Il gioco autonomo è utilissimo per il bambino, che impara ad autogestirsi, risolvere conflitti e problemi, relazionarsi con gli altri e utilizzare la fantasia. Tuttavia, è importante anche per l’adulto che può quindi allontanarsi per periodi di tempo brevi o medi (15 minuti-1 ora) sapendo che il bambino è al sicuro e sta “lavorando” attentamente. Per non dimenticare nessuno di questi elementi essenziali e per avere esempi pratici su cosa dire e fare, scarica la guida sul gioco autonomo.
