Cosa fare con i bambini disobbedienti
Il respectful parenting funziona anche con i bambini disobbedienti?
Tante mamme mi contattano per parlare dei loro bambini disobbedienti. Ma qualche giorno fa ho ricevuto un messaggio da parte di una madre stanca e demoralizzata, che segue me e i miei consigli sul respectful parenting da un po’ di tempo.
Nonostante i libri, la pazienza e i suoi numerosi tentativi, mi ha raccontato che purtroppo non vede nessun miglioramento nel comportamento di sua figlia, che invece le risulta sempre più difficile da gestire (soprattutto fuori casa). La sua alternativa, quindi, è iniziare (malvolentieri) a praticare una disciplina più dura e autoritaria, per farsi finalmente ascoltare dalla sua bambina di soli tre anni.
Mi sono chiesta: penso davvero che l’educazione rispettosa possa aiutare bambini disobbedienti? Continua a leggere per scoprirlo, oppure premi play per ascoltare le mie risposte nell’episodio n. 99 del mio podcast.
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L’alternativa per i bambini disobbedienti
Vorresti un figlio-televisore…
Forse pensavamo che educare un figlio fosse come premere un tasto di un telecomando.
Clic: abbiamo cambiato canale! Clic: abbiamo abbassato il volume. Un altro clic: spento. Clic: acceso. Clic clic clic!
Vivendo in una società moderna, ci siamo abituate alla modalità istantanea di “domanda e offerta”, al drive-in dei fast-food, alla tecnologia “premi un tasto e ogni cosa si accende”. E ci stiamo dimenticando che gli esseri umani sono molto più complessi di un pulsante.
Dentro ognuno di noi risiedono emozioni, desideri, paure, aspettative, ricordi, tanta razionalità e tantissima (tantissima) irrazionalità.

Se c’è una cosa che ancora questa società non ha inventato è un telecomando in grado di controllare gli altri a nostro piacimento. E aggiungerei: grazie al cielo! Molte volte desidereremmo che i nostri figli andassero a batterie, e ci chiediamo “ma quando si scaricano?”.
Nei momenti disperati, in cui non sembra che la nostra voce rientri nelle frequenze captate dalle loro orecchie, vorremmo che fossero dei robot, un po’ come Alexa: io la chiamo e lei mi ubbidisce subito.
Che sogno meraviglioso!
…o un’educazione fast-food ?
O forse desideriamo la velocità di un fast-food.
Entri ed esci con un pacchetto confezionato e profumato di ciò che hai ordinato. Una soluzione veloce e facile, per tutti quei momenti in cui non ci va di cucinare, sporcare e pulire.
Però, per quanto possa essere veloce e facile un fast-food, ci mangeresti ogni sera?
Cosa sceglieresti quotidianamente: immediatezza o qualità?

Lo stesso vale per gli obiettivi dell’educazione che desideri impartire.
Un’istruzione immediata, scadente e carica di OGM?
O un’educazione di qualità, sana, che ti sporca tutta la cucina?
Sono delusa dei risultati
L’illusione di educare bambini disobbedienti in modo tradizionale
Quando intraprendi il percorso di mamma, magari durante i primi anni, credi a due aspettative invisibili:
1. mio figlio si adatterà al mio stile di vita
2. accadrà nei tempi da me stabiliti
Non ho paura a parlarne e non me ne vergogno, perché anche io come ogni neomamma ci ho creduto.
“Ma io non avrò mai bambini disobbedienti!” mi sono detta più volte.
Credevo che un bambino potesse stare fermo, zitto, buono e ubbidiente, nei primi anni della sua esistenza. Ma con questa convinzione, resteremo sempre deluse!
L’educazione rispettosa non è per l’immediatezza dei risultati. Ma per la qualità di una formazione, che condurrà mio figlio in un luogo libero dai traumi dell’educazione tradizionale.

Non smetterò mai di ripeterlo: fargli credere di essere sbagliato, di non avere comportamenti “normali” e adeguati, schiaffeggiarlo e alzare la voce quando non capisce, può farti ottenere un apparente risultato immediato. Ma di una pessima qualità.
Chiaramente fare l’opposto è un processo più lungo e faticoso. Così come preparare un hamburger a casa, anziché andare da McDonald’s a ritirarlo.
Quindi, ancora una volta: qual è il tuo obiettivo? Immediatezza o qualità?
Se sei una mamma che educa dei bambini piccoli, ti invito a prenderti del tempo per mettere per iscritto i tuoi obiettivi. Ecco alcuni dei miei: crescere dei figli sicuri di sé, socievoli, altruisti, che non si tirano indietro davanti alle sfide. Bambini che sanno di potere sempre contare su di me, e che mi riconoscono come luogo di rifugio e di consiglio.
Se i tuoi obiettivi sono simili ai miei, allora penso che dovremmo continuare ad esplorare cosa significa educare un bambino dolcemente, ma con autorità.
Dolcezza e autorità: due grandi fraintendimenti

Perché non funzionano con i bambini disobbedienti
Partiamo dal presupposto che i bambini non sono dei robot. Sono tutti diversi tra loro, e ognuno ha il suo tempo di apprendimento. Quindi, eliminando dalle nostre priorità l’immediatezza e la perfezione matematica, possiamo parlare di un modo diverso di crescere i figli.
Molto spesso la dolcezza di questa nuova educazione viene fraintesa con “accondiscendenza” oppure mancanza di spina dorsale. E in realtà queste due cose porteranno all’esaurimento nervoso e a un’esplosione furibonda (da parte di noi mamme), quando non vediamo esiti positivi.
D’altro canto, l’autorità invece viene fraintesa con “fare la voce grossa” oppure usare il cucchiaio di legno.
Qual è il giusto equilibrio?
Un bambino ha bisogno di limiti chiari, comunicati con gentilezza. E credimi: neanche io riesco sempre a mettere in pratica questa verità con i miei figli! Molte volte devo prepararmi psicologicamente all’arrivo di pianti, urla, e calci.
Ma preferisco le loro reazioni immature e violente, rispetto a una mia reazione consapevolmente violenta, che può solo danneggiare il loro sistema nervoso.
Come ho detto in passato, la differenza sta nell’essere genitori guida, sicuri di quello che stiamo facendo, che tengono in mano la situazione, ma che sempre (sempre) rimangono educati e gentili nei loro confronti.
Non riesci a trovare il giusto equilibrio? Contattami per una consulenza privata!
I bambini disobbedienti non vanno “aggiustati”
Non demordere! Non accontentarti di un’educazione tradizionale, solo perché è meno stancante.
La stanchezza passerà; ciò che semini ora, invece, durerà per sempre. Quello che facciamo, specialmente nei primi 6 anni di vita, è fondamentale perché è ciò che forma e plasma la mente e l’anima degli adulti del futuro.
Sono anni decisivi, in cui siamo tutti in adattamento: i genitori si adattano alla vita con un figlio, i figli si adattano a un mondo che non è a misura di bambino.
Il lavoro del genitore è il più difficile in assoluto. È una grande responsabilità, ma è anche un immenso onore. A volte abbiamo solo bisogno di qualcuno che ci faccia vedere l’immagine più grande. Io sarò qui per ricordartela, e i risultati faranno la differenza.