Ti senti impotente e incapace di fronte a bambini ribelli e iperattivi dal comportamento sfrenato?
Ciascuno di noi ha avuto esperienza diretta o indiretta di bambini ribelli. Sto parlando di quei bambini che urlano al ristorante, che corrono all’impazzata al parco giochi nonostante la mamma li abbia avvisati che è ora di andare a casa, che sono oppositivi o instancabili dal momento in cui aprono gli occhi al mattino fino a quando si addormentano. Che fatica gestire bambini ribelli! Nei momenti il cui il bambino ti mette a dura prova, prova a fare un passo indietro (e un bel respiro) e analizza bene la situazione. In questo articolo ti spiego come fare, dandoti delle strategie per avere più possibilità di tenere la situazione sotto controllo. Ascolta l’episodio o leggi fino alla fine per scoprire cosa non funziona e cosa no.
Occorre guardare oltre l’apparenza
Quello che spesso ci sfugge è che un bambino ribelle o iperattivo ci sta comunicando qualcosa di ben preciso. Se il comportamento è comunicazione, il comportamento sfrenato e oppositivo comunica un disagio, un malessere o una difficoltà. Una spiegazione sorprendente che sento spesso dalle esperte di respectful parenting è che a volte (spesso) il bambino che manifesta comportamenti ribelli e ingestibili sta inconsapevolmente chiedendo l’aiuto e l’intervento di un adulto, che lo “salvi” dallo stato di allerta di cui si trova.
Lo stato di allerta nel corpo umano viene attivato velocemente e il motivo è chiaro: quando il corpo deve essere avvisato di un pericolo, non può perdere tempo. Al contrario, mettere il freno alla corsa del sistema nervoso è un’operazione che richiede più tempo e più energia. Ecco perché il bambino può modificare il suo comportamento da calmo ad agitato piuttosto velocemente, ma tornare a uno stato di quiete è più difficile.
Nella pratica, fatti queste domande:
Con che frequenza si presenta questo comportamento?
Può essere che noti la ribellione di tuo figlio da un giorno all’altro. Il giorno prima era un angelo, e il giorno dopo si è svegliato con la luna storta. Se l’atteggiamento sfrenato è occasionale o poco frequente o ricollegabile a una causa precisa, continua a leggere per trovare spunti e soluzioni. Se invece questo comportamento è da tempo diventato la norma, e le strategie sotto elencate non funzionano, potrebbe essere necessario rivolgersi a un professionista per verificare se si ha a che fare con un vero e proprio problema comportamentale.
La causa del comportamento è facile da individuare?
Uno step importante è quello di cercare di identificare che cosa può aver provocato la reazione oppositiva o il comportamento tanto detestato nei bambini ribelli. Se guardi al comportamento di tuo figlio con una lente obiettiva, che cosa vedi? Che cosa è successo di preciso per scatenare la sua reazione? E in linea più generale, si sono verificati cambiamenti drastici di recente? Il bambino potrebbe essere nervoso per l’arrivo di una sorellina, l’inizio della scuola o perché la sua squadra ha perso il torneo di calcio. Oppure potrebbe semplicemente essere stanco, o affamato. Guardare oltre l’apparenza può aiutarti a metterti nei suoi panni, esercitare empatia e approcciarlo in modo più compassionevole.

Il bambino ribelle ha imparato ad autoregolarsi?
L’autoregolazione è l’abilità di gestire le emozioni e il comportamento in base a quello che richiedono le circostanze. L’autoregolazione è un’abilità piuttosto complessa che non è innata nell’essere umano. Come ben sai, il neonato non nasce con la capacità di gestire le sensazioni che prova nel corpo, il bambino piccolo non sa come affrontare i conflitti con i coetanei, il bambino che gioca a pallone con gli amici non riesce a controllarsi quando perde la partita. Tutto questo per dire che l’autoregolazione va appresa con il tempo e la pratica. Un bambino piccolo sarà meno in grado di autoregolarsi di un bambino di 11-12 anni.

Cosa non funziona con i bambini ribelli e iperattivi?
Una volta stabilito che a livello cerebrale il bambino piccolo è incapace di autoregolarsi, di calmare le sue forte emozioni e prendere anche il controllo fisico del suo corpo, vediamo tre approcci che non insegnano al bambino a ubbidire, autoregolarsi o calmarsi.
- Minaccia o ordine. Alzare il tono della voce o ripetere la stessa richiesta più volte. Quando il bambino appare sfrenato, agitato e iperattivo, il sistema nervoso del bambino è in uno stato di allerta e non è capace di premere il freno.
- Punizione fisica o emotiva. Punire il bambino per qualcosa che non è sotto il suo controllo è insensato. Sarebbe come punire l’amico che arriva in ritardo perché ha avuto un incidente d’auto, o punire l’arbitro perché diluvia e la partita deve essere rimandata. Nel momento in cui il bambino ha perso il controllo del suo corpo e delle sue emozioni, punire per insegnargli una lezione è inutile.
- Disprezzo o mortificazione. Questa reazione è spesso involontaria in noi genitori. Frasi come “Ma non vedi che tutti ti guardano!” oppure “Mi stai facendo vergognare!” o altre simili non motivano il bambino a comportarsi meglio, non lo aiutano a uscire fuori dallo stato di allerta o dalla reazione cosiddetta di attacco o fuga (fight or flight) che è una reazione neuronale fisiologica.
Cosa funziona con i bambini ribelli e iperattivi?
- Fare da modello per il bambino. La corteccia prefrontale del bambino è immatura. È come se ha bisogno di prendere in prestito la tua per autoregolarsi. Se tu resti calmo le probabilità che il bambino torni in se sono maggiori. Se tu inizi a urlare, minacciare, perdere le staffe è come se alimenti il suo comportamento. Resta calmo e impassibile.
- Mostrare empatia e accogliere le emozioni negative. Mentre sei calmo e impassibile, pronuncia qualche frase empatica per accogliere tutte le sue emozioni forti (senza consentire il comportamento pericoloso o distruttivo).
- Proteggere il bambino fisicamente, emotivamente e psicologicamente. Se ti accorgi che il bambino si dimena e potrebbe farsi male, proteggilo. Sei un adulto e sarai probabilmente in grado di limitare i suoi movimenti.
- Evitare qualsiasi tipo di spiegazione o ramanzina. Il cervello del bambino non è in modalità ricettiva.
- Parlare dell’accaduto quando il bambino è calmo. Dopo qualche ora o qualche giorno, con fare leggero e curioso vedi se il bambino è aperto al dialogo. Tenta di parlare del suo comportamento e insegnagli meccanismi e tattiche che può utilizzare per calmarsi la prossima volta. I libri di Daniel J. Siegel sono ottime fonti di strategie pratiche per aiutare il bambino.

In sintesi, cosa devi ricordare mentre tuo figlio appare fuori controllo?
Ricorda che un bambino ribelle non è in grado di controllarsi, perché il suo cervello è in uno stato di allerta. Devi essere tu quella presenza calma e con i piedi per terra che può accompagnarlo verso uno stato di calma e riposo. Per quanto sia fastidioso, il comportamento sfrenato del bambino è quasi involontario e il nostro intervento può aizzare o risolvere la situazione.