Genitori impotenti di fronte a bambini ribelli e iperattivi
Chi è che non è mai stato a contatto con bambini ribelli e iperattivi? Magari da piccoli, anche noi eravamo così!
Sto parlando di quei bambini che urlano al ristorante, corrono all’impazzata al parco giochi nonostante la mamma li abbia avvisati che è ora di andare a casa. Bambini instancabili, dal momento in cui aprono gli occhi al mattino, fino a quando si addormentano.
Ma è possibile gestire bambini del genere? Quando tuo figlio ti mette a dura prova, ecco che è il momento di fare un passo indietro (e un bel respiro). La mossa migliore è analizzare bene la situazione.
In questo articolo ti spiego come fare, dandoti delle strategie per riuscire a tenere la situazione sotto controllo.
Ascolta l’episodio n. 62 del mio podcast, o leggi fino alla fine per scoprire cosa fa peggiorare il comportamento dei tuoi figli!
Sappiamo gestire bambini ribelli e iperattivi?
Quello che spesso ci sfugge è che un bambino ribelle o iperattivo ci sta comunicando qualcosa di ben preciso.
E se il comportamento è comunicazione, il comportamento sfrenato e oppositivo comunica un disagio, un malessere o una difficoltà.
Lascia che ti riporti una spiegazione sorprendente che sento spesso dalle esperte di respectful parenting. A volte il bambino che manifesta comportamenti ribelli e ingestibili, in realtà, sta inconsapevolmente chiedendo l’aiuto e l’intervento di un adulto. Sta cercando qualcuno che lo “salvi” dallo stato di allerta in cui si trova.
Lo stato di allerta nel corpo umano viene attivato velocemente e il motivo è abbastanza chiaro!
Infatti, quando il corpo deve essere avvisato di un pericolo, non perde tempo. Ma al contrario, quando c’è bisogno di tirare il freno a mano sul sistema nervoso, quell’operazione richiede più tempo e più energia.
Ecco perché il bambino può modificare il suo comportamento da calmo ad agitato piuttosto velocemente. Ma gli viene più complicato tornare a uno stato di quiete.
In tutto questo, ci sono delle domande che noi genitori possiamo farci…

Ciao, mi chiamo Silvia!
Italiana trapiantata in America
e mamma di 3 bambini.
Ho scoperto come alleviare la fatica di crescere i figli
con strategie pratiche ed efficaci!
Seguimi anche su instagram @mammasuperhero
Con che frequenza si presenta questo comportamento?
Può essere che noti la ribellione di tuo figlio da un giorno all’altro. Il giorno prima era un angelo, e il giorno dopo si è svegliato con la luna storta.
Se l’atteggiamento sfrenato è occasionale o poco frequente (o ricollegabile a una causa ben precisa), continua a leggere per trovare spunti e soluzioni.
Se invece questo comportamento è da tempo diventato la norma, e le strategie sotto elencate non funzionano, potrebbe essere necessario rivolgersi a un professionista per verificare se si ha a che fare con un vero e proprio problema comportamentale.

La causa del comportamento è facile da individuare?
Uno step importante è quello di cercare di identificare che cosa può aver provocato la reazione oppositiva.
Se guardi al comportamento di tuo figlio con una lente obiettiva, che cosa vedi? Che cosa è successo di preciso che ha scatenato la sua reazione? E in linea più generale, si sono verificati cambiamenti drastici di recente?
Il bambino potrebbe essere nervoso per l’arrivo di una sorellina, l’inizio della scuola o perché la sua squadra ha perso il torneo di calcio. Oppure potrebbe semplicemente essere stanco, o affamato.
Guardare oltre l’apparenza può aiutarti a metterti nei suoi panni, esercitare empatia e approcciarlo in modo più compassionevole.
Il bambino ribelle ha imparato ad autoregolarsi?
L’autoregolazione è l’abilità di gestire le emozioni e il comportamento in base a quello che richiedono le circostanze.
Questa abilità è piuttosto complessa e non è innata nell’essere umano.
Come ben sai, il neonato non nasce con la capacità di gestire le sensazioni che prova nel corpo. E il bambino piccolo non sa come affrontare i conflitti con i coetanei. Tutto questo per dire che l’autoregolazione va appresa con il tempo e la pratica.
Un bambino piccolo sarà meno in grado di autoregolarsi di un bambino di 11-12 anni.

Cosa non funziona con i bambini ribelli e iperattivi
Quindi abbiamo compreso che a livello cerebrale il bambino piccolo è incapace di autoregolarsi e calmare le sue forte emozioni che prendono poi il controllo del suo corpo.
A questo punto vediamo tre approcci che non insegnano al bambino a ubbidire, autoregolarsi o calmarsi.
- Minaccia o ordine. Alzare il tono della voce o ripetere la stessa richiesta più volte. Quando il bambino appare sfrenato, agitato e iperattivo, il sistema nervoso del bambino è in uno stato di allerta e non è capace di premere il freno.
- Punizione fisica o emotiva. Punire il bambino per qualcosa che non è sotto il suo controllo è insensato. Sarebbe come punire l’amico che arriva in ritardo perché ha avuto un incidente d’auto, o punire l’arbitro perché diluvia e la partita deve essere rimandata. Nel momento in cui il bambino ha perso il controllo del suo corpo e delle sue emozioni, punire per insegnargli una lezione è inutile.
- Disprezzo o mortificazione. Questa reazione è spesso involontaria in noi genitori. Frasi come “Ma non vedi che tutti ti guardano!” oppure “Mi stai facendo vergognare!” o altre simili non motivano il bambino a comportarsi meglio, non lo aiutano a uscire fuori dallo stato di allerta o dalla reazione cosiddetta di attacco o fuga (fight or flight) che è una reazione neuronale fisiologica.

Cosa funziona con i bambini ribelli e iperattivi?
- Fare da modello per il bambino. La corteccia prefrontale del bambino è immatura. È come se ha bisogno di prendere in prestito la tua per autoregolarsi. Se tu resti calmo le probabilità che il bambino torni in se sono maggiori. Se tu inizi a urlare, minacciare, perdere le staffe è come se alimenti il suo comportamento. Resta calmo e impassibile.
- Mostrare empatia e accogliere le emozioni negative. Mentre sei calmo e impassibile, pronuncia qualche frase empatica per accogliere tutte le sue emozioni forti (senza consentire il comportamento pericoloso o distruttivo).
- Proteggere il bambino fisicamente, emotivamente e psicologicamente. Se ti accorgi che il bambino si dimena e potrebbe farsi male, proteggilo. Sei un adulto e sarai probabilmente in grado di limitare i suoi movimenti.
- Evitare qualsiasi tipo di spiegazione o ramanzina. Il cervello del bambino non è in modalità ricettiva.
- Parlare dell’accaduto quando il bambino è calmo. Dopo qualche ora o qualche giorno, con fare leggero e curioso vedi se il bambino è aperto al dialogo. Tenta di parlare del suo comportamento e insegnagli meccanismi e tattiche che può utilizzare per calmarsi la prossima volta. I libri di Daniel J. Siegel sono ottime fonti di strategie pratiche per aiutare il bambino.
Quando tuo figlio appare fuori controllo, ricorda…
Un bambino ribelle non è in grado di controllarsi, perché il suo cervello è in uno stato di allerta.
Devi essere tu a svolgere la funzione della persona calma, che può accompagnarlo verso uno stato di tranquillità e riposo.
Per quanto sia fastidioso, il comportamento sfrenato del bambino è quasi involontario e il nostro intervento può aizzare o risolvere la situazione.