Insegna a tuo figlio a giocare in modo autonomo con 6 semplici step
Per le mamme alla scoperta dei propri superpoteri

Che aspettative riponiamo sui nostri bambini?

Scritto Da Silvia

Quando chiediamo a un bambino di 3 anni di stare seduto a tavola per più di mezz’ora anche se lui ha finito di mangiare, stiamo tenendo conto delle sue capacità? Qualsiasi richiesta deve essere proporzionata e adatta alla sua età.

I motivi che ci portano ad avere aspettative sbagliate secondo me si possono riassumere in 3 gruppi.

1. Paura del giudizio degli altri

Tutti vogliamo essere bravi genitori. Il cattivo comportamento del bambini si riflette inevitabilmente sui genitori, che si sentono subito inadeguati e non all’altezza della situazione davanti ad amici, parenti o anche estranei. Ma Aristotele diceva “per evitare le critiche, non fare niente, non dire niente e non essere niente”. Nella vita ci sarà sempre chi ci critica, non possiamo piacere a tutti e non possiamo accontentare tutti. Allatti? Dai il latte artificiale? Decidi di andare a lavoro? Resti a casa coi figli? Qualcuno avrà sempre da ridire. Dobbiamo essere liberi di crescere i figli come crediamo sia opportuno.

2. Abbiamo paura che i nostri figli crescano maleducati

I bambini imparano solo con l’esempio, con quello che vedono fare, non con quello che diciamo o imponiamo loro di fare. Se ci sentono dire grazie e prego, impareranno a usare grazie e prego. Se imponiamo di dire grazie e prego, ma non lo sentono mai usare a noi, resterà sempre un comportamento forzato per loro e non lo sentiranno proprio. Molte delle cose che li costringiamo a fare verranno spontanee con l’età. Vi ricordate quando eravate adolescenti e volevate fare quello che facevano i cugino o fratelli più grandi di voi? È naturale.

3. Non ci fidiamo dei nostri figli

Tutti i bambini desiderano imparare, esplorare, capire come funziona il mondo. Hanno un istinto incredibile che li porta a interessarsi a tutto quello che sono pronti a imparare. Diamo loro più fiducia.

Allora il ruolo del genitore è difficilissimo. Il genitore ha il delicatissimo compito di trovare un equilibrio, di essere sobrio: deve educare, ma non deve controllare e manipolare tutti gli aspetti della vita del bambino. Si deve chiedere continuamente: questo limite è necessario? È adatto all’età di mio figlio?

In ogni cosa dobbiamo chiederci: Che cosa sto insegnando a mio figlio? Se passiamo la giornata a dire “questo non si tocca, questo non lo puoi fare, non devi mangiare così”, c’è il rischio che il bambino cresca pensando di essere fastidioso, di non potersi esprimere, di non avere fiducia in se stesso e nelle sue capacità, di non poter esplorare e sviluppare la curiosità. Questo non solo crea persone insicure, ma crea anche persone false. Perché il bambino che deve sempre compiacere i genitori comincia a crescere e nota un conflitto interiore: quindi aggiusta il suo comportamento non perché motivato da fare la scelta giusta, ma perché vuole compiacere gli altri. Prima o poi potrebbe ribellarsi e iniziare a fare tutto quello che vuole causando danni a se stesso e agli altri.

È difficile trovare l’equilibrio giusto. Io spesso mi arrabbio perché i miei figli non sistemano i giocattoli e passano a un altro gioco lasciando tutto in disordine. Per esempio, treno coi binari, lego, colori, ecc. Da una parte è giusto che io insegni loro l’ordine, quindi se usano una cosa devono rimetterla a posto. Dall’altra mi chiedo se a 3 e 4 anni siano in grado di soddisfare la mia aspettativa di mantenere sempre la casa in ordine. 

Imparare ad avere le giuste aspettative ci rende anche più calmi. Perché se mi dà fastidio che quando mangiano sporcano di tutto, fanno cadere bicchieri con l’acqua, non usano il tovagliolo, posso facilmente rimproverarli e farli sentire inadeguati. Se invece mi preparo e rifletto sul fatto che aspettarmi un comportamento del genere alla loro età sarebbe eccessivo, quando succede qualcosa (briciole sotto il tavolo o un bicchiere d’acqua versato) immediatamente penso a quanto sia normale una cosa del genere e riesco ad affrontare la situazione col sorriso.

Per approfondire l’argomento, ascoltate l’episodio 12.

Ciao! Sono Silvia,
palermitana trapiantata in America, imprenditrice, moglie e mamma di 3 bambini. Appassionata di podcast e crescita personale, ho trovato il respectful parenting, una filosofia che ha rivoluzionato la nostra famiglia, dando a me e mio marito la possibilità di vivere la maternità e la paternità in modo sereno e rispettoso.

Ho fondato il progetto Mamma Superhero per condividere con te risorse, strategie e strumenti indispensabili per creare in casa tua un’atmosfera che promuove la crescita fisica, mentale ed emotiva del tuo bambino.
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