“Come si fa a crescere bambini bilingue?”
I miei bambini sono bilingui: In questo articolo parlerò dei vantaggi del bilinguismo, dei metodi migliori e di come favorire l’apprendimento linguistico anche in una famiglia italiana doc.
Ancora prima di diventare mamma mi sono posta questa domanda: come si fa a crescere bambini bilingue? Sono sempre stata amante delle lingue, sono traduttrice e interprete e credo fortemente nel valore aggiunto di conoscere le lingue straniere. Avendo sposato un americano e vivendo negli Stati Uniti, era per me imperativo che i miei figli capissero e parlassero inglese e italiano. E così è. In questo articolo parlerò dei vantaggi del bilinguismo, dei metodi migliori e di come favorire l’apprendimento linguistico anche in una famiglia italiana doc.
Se invece di leggere preferisci mettere le cuffiette e fare altro, ti straconsiglio questo episodio del mio podcast. Ho intervistato Carlotta Cerri, mamma di due bimbi, multilingue, scrittrice di corsi per genitori, montessoriana, blogger e podcaster.
Perché esporre un bambino a più lingue
Il cervello del bambino è al massimo della plasticità
Nei primi 6 anni di vita i bambini sono delle spugne. Basta pensare alla mega trasformazione che subiscono dalla nascita al compimento del sesto anno di età. Non dovrebbe stupire quindi che anche nell’apprendimento delle lingue i bambini sono dei geni. Nell’intervista Carlotta mi ha detto che imparare una lingua nuova per loro è come respirare. Il bambino non può fare a meno di farlo e non può decidere di non farlo. Il processo di apprendimento linguistico è un atto involontario. L’importante è esporli a una lingua e immergerli nella lingua proprio quando il cervello è al massimo della plasticità.
I vantaggi per il bambino
Oltre ai noti vantaggi di comunicazione tra due lingue e culture, molti studi dimostrano che il cervello delle persone bilingue funziona ed è strutturato in maniera diversa rispetto a una persona che parla solo una lingua. L’attività cerebrale dei bambini bilingue è molto più intensa, e la salute cognitiva è migliore per tutto l’arco della vita. Questo significa, ad esempio, che la conoscenza di una seconda lingua ritarda l’arrivo di malattie come l’Alzheimer, e che aiuta il soggetto a riprendersi più facilmente da eventuali lesioni cerebrali.
E se si confonde?
Come ho detto in precedenza, il cervello del bambino sotto i 6 anni è incredibilmente plastico e adattabile. Già a 6 mesi di età il neonato è in grado di distinguere suoni di più lingue, senza confonderli. Per loro, imparare una lingua è un’abilità acquisita come camminare e parlare. Nella mia esperienza con 3 figli, posso dire che è falso anche il mito che il bilinguismo rallenta lo sviluppo linguistico del bambino, ossia i bambini esposti a più lingue parlano più tardi. Tutti e 3 i miei bambini hanno imparato a parlare in tempi standard (se così si può dire) e sin dalle prime parole utilizzavano sia l’inglese che l’italiano.

Qual è il metodo migliore per crescere bambini bilingue?
Un genitore una lingua
Per crescere un bambino bilingue, la cosa più importante è la costanza. Per questo è fondamentale scegliere uno dei 3 metodi e lasciare che la natura faccia il suo corso. Il metodo più comune per crescere bambini bilingue è il metodo OPOL (one parent one language, un genitore una lingua). Come è facile intuire, ciascun genitore parla al bambino una lingua, e il bambino cresce immerso nelle due lingue.
Lingua minoritaria a casa
Un altro metodo molto diffuso, soprattutto se i genitori sono expat, è quello della lingua minoritaria a casa. Se mio marito fosse italiano, in casa parleremmo sempre italiano e fuori casa la lingua del paese di residenza. Anche qui non c’è nulla da temere. Il bambino che va per la prima volta al nido o a scuola (dove si parla una lingua diversa rispetto a quella che si parla a casa), si adatterà prestissimo e imparerà entrambe le lingue.
Un contesto una lingua
Un po’ meno usato e meno diffuso è il metodo un contesto una lingua. Funziona così: in base al contesto in cui ci si trova, i genitori, e quindi anche i figli, scelgono quale lingua utilizzare. Ad esempio, se i nonni sono di origine tedesca, quando si va a casa dei nonni si parla solo il tedesco. Oppure, si decide che, in base al momento o all’attività svolta, si usa una o l’altra lingua: ad esempio a tavola si parla inglese, quando si gioca si parla italiano, e così via.
Ciascuno dei 3 metodi elencati ha pro e contro. Ogni famiglia che vuole crescere il bambino bilingue deve scegliere in base alle sue esigenze e dinamiche familiari.

Bilinguismo in una famiglia monolingue
Come favorire l’apprendimento linguistico per il bambino
Se non hai la possibilità di crescere il bambino bilingue, puoi comunque favorire l’esposizione a una seconda lingua sin dalla nascita. Nel podcast, Carlotta suggerisce di trovare nella tua città una babysitter che parla una lingua straniera e chiederle di utilizzare soltanto quella lingua quando interagisce con il bambino. Un’altra possibilità è quella di creare un gruppo di mamme straniere, per favorire lo scambio linguistico anche tra i bambini.
Il ruolo della tecnologia nell’apprendimento linguistico
Ci tengo a precisare che è impossibile piazzare i nostri bimbi davanti a uno schermo a una tenera età e aspettarsi che imparino la lingua straniera. A prescindere dal rapporto limitato che secondo me i bambini sotto i 6 anni devono avere con la tecnologia, sono stati condotti molti studi che dimostrano che i bambini imparano una lingua esclusivamente con l’interazione umana. L’aspetto relazionale dell’apprendimento linguistico non va affatto sottovalutato e io per prima lo avevo ignorato quando ero convinta che i miei figli di uno e due anni potessero imparare l’italiano guardando i cartoni animati. Ascolta la mia esperienza nell’episodio n. 9 del podcast, e non fare i miei stessi errori.
Come crescere bambini bilingue?
Una volta che ti liberi dei dubbi e dei falsi miti sul bilinguismo, puoi adottare il metodo più consono per la tua famiglia e sperimentare al massimo i vantaggi e i benefici di crescere bambini bilingue.