Il segreto per disciplinare un bambino
Conosciamo molto bene i modi sbagliati di disciplinare un bambino. Eppure, eliminando le punizioni corporali e le urla, non sappiamo più cosa ci resta!
Se non posso minacciare e alzare la voce, qual è il segreto per disciplinare bene mio figlio quando si comporta male?
Per rispondere a questa domanda, è necessario fare un passo indietro. Perché l’essere umano è molto più complesso di quello che sembra.
Ma non demordere!
Negli episodi n. 183, 184 e 185 del mio podcast, Silvia Iaccarino ci accompagna in un viaggio attraverso il sistema nervoso autonomo, illustrandoci come fisiologia, emozioni e comportamenti sono strettamente collegati.
Alla fine di questi episodi avrai una visione totalmente diversa e saprai come disciplinare meglio i tuoi bambini! Premi play o continua a leggere questo articolo riassuntivo.
Chi è Silvia Iaccarino?

Psicomotricista e formatrice certificata, Silvia Iaccarino è una grande risorsa nel campo della formazione e supervisione di educatrici e insegnanti in Italia.
Specializzata nella fascia 0-6 anni, Silvia si pone come obiettivo quello di condurre i bambini verso un armonico percorso di crescita attraverso l’uso del movimento e del gioco.
Perché non sappiamo disciplinare i bambini
Molti genitori moderni hanno avuto un’infanzia simile. E quasi tutti hanno dato per scontato che la disciplina significasse solamente una cosa.
Urla, minacce, punizioni e quant’altro.
Così nessuno ha mai pensato che alzare la voce a un bambino per farlo smettere di correre, fosse sbagliato.
E chi metterebbe in dubbio che minacciare un bambino che non vuole mangiare, non sia il modo giusto per convincerlo?
Venendo quasi tutti da questo background, quindi, è normale che la nostra risposta davanti a un bambino indisciplinato sia questa.
Non sappiamo, però, che dietro a un comportamento cattivo o inadeguato ci sono vere e proprie spiegazioni scientifiche.

Ciao, mi chiamo Silvia!
Italiana trapiantata in America
e mamma di 3 bambini.
Ho scoperto come alleviare la fatica di crescere i figli
con strategie pratiche ed efficaci!
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Cosa ci serve per disciplinare un bambino
È chiaro, quindi, che se vogliamo abbandonare la disciplina tradizionale dobbiamo usare un nuovo approccio, magari più mansueto e accogliente.
Ma il nuovo approccio, così come un deodorante, non può esserci utile se prima non andiamo alla radice del problema (es. lavarci!).
A che serve sforzarci di essere mansueti e calmi davanti a una crisi dei nostri figli, se prima non abbiamo scoperto cosa si nasconde dietro a quei comportamenti?
Per questo motivo abbiamo assolutamente bisogno di conoscere la teoria polivagale e come funziona il sistema nervoso autonomo di ogni essere umano.
Un argomento che ti cambierà la vita!

La teoria polivagale di Stephen Porges
Nella nostra chiacchierata, Silvia Iaccarino ha spiegato questa teoria molto diffusa negli Stati Uniti e ancora poco conosciuta in Italia.
Si tratta degli studi di Stephen Porges riguardo al sistema nervoso autonomo e su come questo condizioni molti dei nostri comportamenti.
Se io (adulto o bambino) agisco in un determinato modo, quell’azione in realtà è condizionata dal modo in cui funziono a livello del sistema nervoso autonomo.
Fisiologia, emozioni e comportamento sono interconnessi tra loro
Il nostro sistema nervoso è responsabile di come questi tre elementi interagiscono tra loro.
Siamo intrecciati e per questo motivo le nostre reazioni non nascono solo da fattori esterni, ma da situazioni più profonde.
Pss! Leggi anche “Educare senza punizioni” e scopri 7 buoni motivi per cambiare rotta…
Disciplinare un bambino con la teoria polivagale
A questo punto ti starai chiedendo: ma che cosa c’entra tutto questo con la disciplina di mio figlio?
In realtà, la teoria polivagale mette in luce l’importanza di sentirsi al sicuro e a proprio agio per funzionare al meglio delle nostre possibilità.
A qualsiasi età, abbiamo bisogno di sentirci al sicuro su tre livelli:
- Dentro – nel nostro corpo;
- Fuori – nell’ambiente intorno a noi;
- Tra – nelle relazioni con gli altri.
Quando ci sentiamo a nostro agio in questi tre ambienti, ecco che funzioniamo bene, e quindi “ci comportiamo bene”.
Ma cosa succede quando invece non siamo a nostro agio e non ci sentiamo al sicuro?

Il ruolo del sistema nervoso autonomo
Il nostro sistema nervoso autonomo (lo dice la parola stessa) è autonomo, cioè del tutto involontario.
Spesso pensiamo di comportarci sempre e solo su base volontaria. Ma dovremmo iniziare a considerare quanto questo elemento ci condizioni nella nostra vita quotidiana.
Non tutti i nostri comportamenti sono pianificati e pensati prima.
Una parte dei nostri comportamenti, infatti, è puramente istintiva.
E quando si parla di senso di sicurezza, ecco che il sistema nervoso autonomo ci porta ad agire in maniera automatica.
Pensa alla reazione di chi ha paura dei cani: una reazione immediata e magari immotivata, per chi non ha la stessa paura.
Questo per dire che non tutti agiamo allo stesso modo, e il senso di sicurezza è estremamente soggettivo.
La crisi: una minaccia al senso di sicurezza
Ecco quindi che davanti a una crisi di mio figlio (per me incomprensibile) in realtà sto assistendo a quella che per lui è una minaccia alla sua sicurezza.
Il sistema nervoso del bambino (che gestisce corpo, emozioni e comportamento) manda un allarme: “la tua sicurezza è a rischio”. La conseguenza?
Il bambino, così come succede anche a un adulto, entra in crisi ed esplode in un comportamento indisciplinato. Come possiamo gestirlo?
Disciplinare un bambino = andargli in soccorso

A questo punto la nostra prospettiva è totalmente cambiata!
Perché sia che sia sfociata una crisi di pianto o una reazione fisica (come lanciare oggetti o buttarsi per terra), il bambino ha bisogno di soccorso!
Il suo corpo è andato in allarme per motivi validi o del tutto futili (ai nostri occhi) ed ecco che viene fuori il cattivo comportamento.
La domanda è:
Il comportamento di noi genitori provvede sicurezza o alimenta la minaccia?
Se il sistema nervoso autonomo regola il comportamento di mio figlio e lo fa entrare in allarme, adesso so che urlargli contro non serve affatto!
Piuttosto, in queste situazioni possiamo fare sentire il bambino al sicuro con una parola di incoraggiamento o un gesto d’affetto.
Ecco il segreto di un nuovo modo di disciplinare i bambini!