Impara a gestire i capricci di tuo figlio e sarai la mamma più felice della terra!
Quando il bambino fa i capricci si innesca nell’adulto un meccanismo reattivo che lo fa andare fuori di testa! “Perché mio figlio si comporta così?” “Le sue scenate sono insensate e irrazionali!” “Cerco di approcciarlo con la logica e si infuria ancora di più!” Perché tuo figlio fa i capricci e soprattutto come risolvere il problema? In questo articolo ti rivelo tutto quello che ho imparato dopo anni di respectful parenting. Leggi fino in fondo o ascolta l’episodio per sapere esattamente cosa fare e cosa non fare durante una scenata.
Riflessioni generali sui capricci
Il capriccio senza senso non esiste
What??? I capricci hanno un senso? Sì! Tutti i bambini hanno un motivo ben preciso che li porta a fare scenate e capricci. Il fatto che noi reputiamo questi comportamenti irrazionali e senza senso è dovuto alla nostra visione limitata. Un genitore deve adottare quella che io chiamo la “triplice visione”: la visione microscopica, che si concentra sulle dinamiche immediate e ovvie del problema, la visione macroscopica, che prende in considerazione quello che sta succedendo nella vita del bambino (ad es. sviluppo di nuove capacità, inizio della scuola, trasloco in una nuova casa, ecc.) e la visione periscopica, cioè di quello che sta accadendo a livello familiare, scolastico, nella società in cui vive.

Il cervello immaturo del bambino non lo aiuta
Come dice il Dott. Dan Siegel nel suo libro Yes, Brain, il cervello del bambino è un cantiere a cielo aperto, è in costruzione ed è immaturo. Non possiamo aspettarci che sia in grado di autoregolarsi e usare la logica, perché lo sviluppo di quelle capacità risiede in una porzione del cervello che è ancora in costruzione. Sto parlando della corteccia prefrontale, che non matura prima dei 20-24 anni. È normale che in assenza di questo potente strumento, il bambino sia in balìa delle sue emozioni forti.
Come ti devi preparare alle scenate
Ti sei mai accorta che quando sei riposata e felice hai più pazienza? Se il tuo bicchiere emotivo è pieno, se ti sei presa cura di te, fisicamente e mentalmente, ti viene più facile gestire i capricci e i pianti disperati di tuo figlio. Non è vero? Allora quando vai dal parrucchiere o esci con le amiche senza figli, non sei egoista. Anzi, stai facendo una cosa molto importante: ti stai prendendo cura di te, in modo da poterti prendere cura dei tuoi figli nel migliore dei modi.

Il pianto disperato è curativo
Il bambino che fa scenate e capricci, il bambino che si butta a terra e piange disperato sta manifestando un disagio che neanche lui riesce a comprendere. Dentro di sé sente un turbine di emozioni, sensazioni, ha pensieri e ricordi che non sa esprimere e l’episodio che lo fa esplodere è solo la goccia che fa traboccare il vaso. Il bambino ha bisogno di piangere e gridare perché si deve liberare della tensione accumulata, un po’ come una pentola a pressione. Si deve sfogare per trovare l’equilibrio psico-fisico che aveva perso. Il pianto irrazionale, a volte, è terapeutico e necessario per far tornare il bambino alla normalità.
Cosa NON fare durante una scenata
Non metterti a ragionare
Se hai letto fino a qui, hai già imparato che la corteccia prefrontale del bambino, responsabile della logica e dell’autocontrollo, non è ancora sviluppata. Se ti metti a spiegare a tuo figlio che l’acqua ha lo stesso sapore se la beve dal bicchiere blu o dal bicchiere verde, quasi sicuramente non otterrai nulla. Meglio utilizzare le strategie elencate più sotto.

Non trattarlo male
I capricci dei bambini sono fastidiosi. Ma questa affermazione non giustifica il comportamento da bullo che tante volte l’adulto adotta nei confronti del bambino. Dalle urla, alla mortificazione (“sei una vergogna, non ti porto più con me”), al paragone con gli altri (“non vedi che sei l’unico a comportarti così”), al giudizio/etichetta (“sei viziato, smettila di urlare”) allo sguardo infuriato che non ha bisogno di parole.
Noi mamme che professiamo amore incondizionato ci troviamo inconsapevolmente e per abitudine a essere cattive verso i nostri stessi figli. Forse perché questo è il modello che abbiamo avuto, forse perché pensiamo che non ci sia alternativa, forse perché non abbiamo mai riflettuto abbastanza. È il momento di trovare uno stile educativo diverso.
Non ignorarlo
Un’altra riposta al capriccio potrebbe essere quella di ignorare il bambino e lasciarlo piangere solo e disperato. Questo approccio manda un messaggio ben chiaro: non mi interessi, non voglio sapere che cosa ti fa soffrire, il tuo comportamento è talmente inaccettabile che non ti darò le mie attenzioni. Sono sicura che non è questo il messaggio che vuoi dare a tuo figlio. E per questo ti voglio dare 3 strategie pratiche per rispondere con amore, rispetto ed empatia.
Come gestire i capricci: consigli pratici
Reframe
La strategia più potente è quella del reframe: guarda quello che sta accadendo alla luce delle informazioni che hai letto sopra. Il bambino ha il cervello immaturo, il pianto o il capriccio, per quanto irrazionale, è necessario affinché il bambino ritrovi l’equilibrio. Usa la lente delle informazioni sulla maturità del cervello per avere empatia e compassione, ricordando sempre che un bambino che sta bene, si comporta bene. Un bambino che si comporta male deve liberarsi di stress, tensione, paure, traumi che si porta dietro e lo fa tramite capricci, pianti isterici e scenate.
Legittimare l’emozione
Una volta che abbiamo ri-inquadrato la situazione, possiamo accettare le sue emozioni. “Vedo che sei furioso”, “l’idea di doverti mettere il pigiama ti sconvolge”, “capisco che sei arrabbiato perché il fratellino ha distrutto la tua torre”. Una semplice frase del genere comunica al bambino che hai capito, che ti stai immedesimando in lui, che non è solo. Queste frasi devono essere brevi e chiare. Ricorda che usare la logica è uno strumento che in questo momento non funziona.
Usare la fantasia
Se il bambino non ha perso completamente la calma, ma è semplicemente capriccioso e oppositivo, ad esempio se non vuole mettersi le scarpe o riordinare la cameretta, un ottimo trucchetto è quello di far parlare gli oggetti. La mamma prende le scarpe e con voce buffa dice: “Ciao piccolo, sono la tua scarpa e oggi ho una fame tremenda! Mi andrebbe proprio di mangiare un piede! Ne hai visto uno?”
Un altro utilizzo estremamente efficace della fantasia è questo: nel momento di crisi, la mamma immagina di essere il capitano di una nave che affonda. Che cosa decide di fare? Abbandona la nave, o cerca di trovare una soluzione efficace per salvare se stessa, il suo equipaggio e tutti i passeggeri?

I capricci hanno un senso
Con questa panoramica generale sui capricci, spero di averti dato gli strumenti necessari per vedere il comportamento di tuo figlio sotto occhi nuovi, ma soprattutto spero di averti dato strategie pratiche per alleviare la fatica di crescere i figli.
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