Insegna a tuo figlio a giocare in modo autonomo con 6 semplici step
Per le mamme alla scoperta dei propri superpoteri

Cosa vuol dire educare i bambini con empatia?

Scritto Da Silvia

Il segreto di educare i bambini con empatia

Se crescere i propri figli fosse una ricetta, educare i bambini con empatia sarebbe come usare un ingrediente segreto.

Ma quanti di noi riescono veramente ad essere empatici in situazioni quotidiane? E cosa vuol dire nella pratica diventare genitori empatici?

Ti voglio invitare a guardare da più vicino questa piccola caratteristica, così innoqua, eppure tanto importante e determinante nella relazione genitore-figlio.

Ascolta l’episodio n. 144 del mio podcast, o continua a leggere fino alla fine per scoprire tutti i superpoteri che non sapevi di avere.

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Educare i bambini con empatia: da dove iniziare?

I primi momenti

Quando nasce un bambino, nasce anche un legame soprannaturale tra due esseri umani: il genitore e il figlio.

Quasi subito (e quasi sempre) madre e padre provano verso il neonato una forte connessione, che permette al bambino di crescere bene e in modo sano.

Col tempo, però, sembra che quella connessione si affievolisca. E tutto diventa un po’ più difficile.

Ma allora, cos’è che può mantenere attiva e funzionante la relazione tra genitore e figlio?

Educare i bambini con empatia non viene naturale

L’empatia: cos’è e quando scompare

Man mano che il figlio cresce, che diventa più indipendente, e che lentamente infrange sogni e aspettative del genitore, quella magica connessione iniziale sembra lacerarsi, poco per volta.

E se improvvisamente si rompe, mamma e papà vorrebbero soltanto tornare indietro nel tempo, a quando tutto andava per il meglio.

Eppure il cambiamento non avviene esclusivamete in nostro figlio. Infatti, siamo noi che perdiamo un po’ dell’empatia che avevamo all’inizio.

Ma che cos’è l’empatia?

Empatia
La capacità di porsi nello stato d’animo o nella situazione di un’altra persona in maniera immediata .

Quando ho letto questa definizione, mi sono subito posta delle domande.

Perché se si tratta di un fattore determinante per mantenere attiva la connessione con mio figlio, allora ne voglio un po’ anche io!

Così mi sono chiesta: si tratta di una capacità innata che non potrò mai ottenere? Oppure è qualcosa che posso sviluppare con un allenamento specifico?

Puoi già immaginare la risposta…

Le 4 qualità per educare i bambini con empatia

La ricercatrice Theresa Wiseman insegna che l’empatia è una capacità che si può imparare (e insegnare) nel corso della vita.

E oggi più che mai ne avremmo bisogno, non solo verso i nostri figli. Ma anche verso i nostri pari.

L’empatia è costituita principalmente da 4 qualità fondamentali, che possono essere sviluppate grazie all’allenamento quotidiano.

Eccole riportate in breve:

Sviluppa queste 4 qualità per educare i bambini con empatia

1. Guardare le cose dalla prospettiva dell’altro

Come fai a guardare le cose dalla prospettiva di tuo figlio, quando hai tante altre cose a cui pensare?

Eppure questa qualità può aiutarti a sviluppare empatia, anche nei momenti più critici.

Per farlo, poniti queste domande: com’è il mondo di mio figlio? Come lo vede dai suoi occhi?

2. Non giudicare

Se stiamo bene con noi stessi, non sentiamo il bisogno di emanare giudizi verso gli altri.

Ma se siamo insicuri, allora cercheremo la conferma che andiamo bene, attaccando persone che consideriamo peggiori di noi.

Quando esponiamo le debolezze degli altri, ci sentiamo più al sicuro.

Crescere dei bambini ci rende tendenzialmente insicuri. E a un certo punto, tutti i genitori si chiedono se stanno rovinando la vita dei figli.

Trovare sicurezza nel giudizio verso l’altro, però, ci allontana costantemente da una vita di empatia.

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3. Riconoscere l’emozione dell’altro

Per riconoscere qualcosa, prima la devi avere conosciuta. Infatti, non puoi riconoscere una cosa che non hai mai vissuto.

Per riconoscere un’emozione, hai bisogno di fermarti e chiederti: “Quand’è che io ho provato una cosa simile?”.

Solo allora potremo dire: “Ti capisco. So come ti senti.”

4. Comunicare

L’ultima importante qualità riguarda la comunicazione con la persona verso cui vorremmo mostrare empatia.

E nello specifico, riuscire a comunicare ciò che abbiamo compreso riguardo alla sua emozione.

Questa è la parte che nel linguaggio genitoriale chiamiamo spesso “legittimazione delle emozioni” o “accettazione delle emozioni”.

Ma si tratta solo dell’ultimo step, all’interno di un percorso vario ed esteso, che non va ignorato.

Empatia o commiserazione?

Perché dovremmo educare i bambini con empatia, ma senza commiserazione

Molti genitori desiderano aggiustare le emozioni negative che i bambini provano. Oppure cercano di applicare la logica, per dimostrare loro che quella prospettiva non conta più di tanto.

Ma così facendo, non stiamo esercitando empatia.

E se i nostri figli imparano che legittimare le emozioni significa ripetere meccanicamente “vedo che sei arrabbiato” (cioè, solo lo step 4), non riusciranno mai a sviluppare un’empatia onesta verso gli altri.

La commiserazione crea divisione. Il giudizio crea superiorità. L’empatia crea connessione.

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    Ciao! Sono Silvia,
    palermitana trapiantata in America, imprenditrice, moglie e mamma di 3 bambini. Appassionata di podcast e crescita personale, ho trovato il respectful parenting, una filosofia che ha rivoluzionato la nostra famiglia, dando a me e mio marito la possibilità di vivere la maternità e la paternità in modo sereno e rispettoso.

    Ho fondato il progetto Mamma Superhero per condividere con te risorse, strategie e strumenti indispensabili per creare in casa tua un’atmosfera che promuove la crescita fisica, mentale ed emotiva del tuo bambino.
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