Sei pronta a diventare mamma?
Quando stai per diventare mamma, non cambia solo la tua vita pratica in quanto donna.
Ma cambia anche la tua identità, le priorità, le aspettative che la società ripone su di te e tanto altro.
Questi non sono aspetti che una donna alla prima gravidanza spesso si pone, ma trattare temi del genere può alleggerire il peso che la neomamma si trova a sopportare. Ne parlo nell’episodio n. 58 con Natalia Levinte, imprenditrice digitale e conduttrice del podcast “L’ora della mamma”. Ascolta tutta l’intervista su iTunes, Spotify o mettendo play nel box qui sotto. Alcuni aspetti della nostra conversazione sono esposti anche in questo articolo. Leggi fino in fondo per riflettere sul tuo rapporto con la maternità.
Fasi di passaggio nel diventare mamma
Lo shock inatteso
Per quanto una donna possa desiderare un figlio, informarsi, studiare e farsi raccontare da altre mamme le emozioni forti risultanti dalla nascita di un bambino, non saprà mai che cosa vuol dire essere mamma, che cosa si prova a doversi occupare di una persona che dipende in tutto e per tutto da lei, quali pensieri e sensazioni travolgeranno il suo essere. È ancora un argomento un po’ tabù, e poco trattato. Per carità, per alcune donne diventare mamma è una trasformazione facile e naturale. Ma per moltissime altre non è così. E sono forse loro quelle a soffrire di più, a sentirsi strane e non capite.
Anche le donne che hanno esperienza con i bambini possono trovarsi in crisi. Sapere di aver lasciato la donna che conoscevamo e affacciarci a una donna che ancora dobbiamo conoscere può mettere paura e ansia. Il ruolo di mamma all’inizio può stare stretto, come un vestito o un paio di scarpe di varie taglie più piccoli. Ma la via d’uscita c’è.
Che cosa è la mammificazione?
Natalia Levinte ha coniato un termine utile e che va dritto al sodo, per descrivere la trasformazione o il percorso di una donna che diventa madre: lei parla di “mammificazione”. Nessuna di noi nasce madre, nessuna di noi sa a cosa va incontro. E ogni donna che diventa mamma per la prima volta deve attraversare un processo, un cambiamento.
Natalia usa la metafora del mare. La donna che diventa madre è come se si trovasse in acqua a dover attraversare un mare o un oceano, per andare dal continente Non Mamma al continente Mamma, dove non è mai stata. Quest’acqua è diversa per ognuna di noi. Per alcune può essere un mare calmo, per altre un mare burrascoso. Alcune fanno il viaggio in salvagente, altre in barca, e c’è persino chi si trova su uno yacht. La durata del viaggio è diversa per ogni donna: per alcune basta qualche settimana o mese, per altre ci vogliono anni.

Diventare mamma e crisi di identità
Per chi attraversa il mare verso il continente Mamma in maniera turbolenta (senza comunque attraversare una vera e propria depressione post-parto), è importante dire che i momenti bui si superano. Questi sono alcuni degli step che possono contribuire a conciliare nuova identità e maternità.
- Non colpevolizzarsi. Il senso di colpa non ha mai prodotto nulla di buono. Non solo, ma alimenta una versione non sempre vera dei fatti. Ci guardiamo da fuori, non sentiamo la magia e l’amore incondizionato e pensiamo di essere pessime madri. Lasciare andare il senso di colpa, sapendo che stiamo facendo del nostro meglio, è il primo passo.
- Liberarsi di giudizi e critiche. Noi per prime siamo troppo dure con noi stesse e la società di certo non aiuta (leggi sotto). Tuttavia, portarci dietro macigni di giudizi e critiche, anche se costruttive, o commenti continui su cosa fare e non fare con il neonato, non è opportuno.
- Rifiutare l’ideale di madre. Ognuna di noi ha esperienze, passati, vissuti, valori diversi. Non esiste un solo modo di essere una brava madre. La vita non è in bianco e nero, i colori e le sfaccettature sono infiniti.
- Iniziare a parlarne con altre donne, magari di altre generazioni, culture o background. Allora ti rendi conto che molte cose per cui soffri e ti senti in colpa sono solo costrutti sociali, convinzioni limitanti e restrizioni autoimposte.
Messaggi impliciti della società
Quando diventare mamma è l’unico obiettivo
Durante l’intervista, Natalia identifica uno dei messaggi velenosi che la società manda alle donne senza figli e cioè che non valgono nulla perché non sono madri. Quasi come se l’essenza della femminilità si riducesse al fatto di procreare. Una donna senza figli ha la stessa identica dignità, lo stesso identico valore e la stessa identica importanza di chi è madre. Vale in quanto essere umano, non perché ha dato alla luce dei figli.
Quando essere madre è l’unico aspetto che conta
L’altro messaggio velenoso individuato da Natalia è che una volta diventata madre, la donna sente di valere solo in quando madre. Ossia la società dimentica l’identità che ricopriva in precedenza e si aspetta che tutte le sue energie e tutto il suo tempo siano riversati sui figli. In caso contrario, sono immediati i giudizi e le occhiatacce.
Ancora una volta, il primo passo per abbattere questi giudizi spetta a noi. E spetta a noi anche smettere di giudicare le altre donne/madri per scelte, comportamenti, metodi, approcci diversi dai nostri. Io sono diversa da te, tu sei diversa da lei. Dobbiamo imparare ad accettare e riconoscere il valore intrinseco di ognuno di noi, indipendentemente dal ruolo che svolgiamo. Solo così potremo aiutarci e rafforzarci a vicenda.
Diventare mamma: carriera e identità
L’identità di una donna negli anni può cambiare. Dobbiamo anche darci spazio e permesso di evolverci. La vita non è statica. Gli esseri umani sono in continuo movimento, in base alle strade che decidono di prendere.

Con una carriera avviata
Diventare mamma dopo che si intraprende una carriera, presenta delle sfide. A volte è difficile fare conciliare le 2 identità e la donna deve iniziare a fare dei compromessi, lasciare andare quello che non può controllare, accettare che le cure dei figli verranno delegate e accogliere gli aspetti inconciliabili e i limiti tra figli e lavoro. Si tratta di fare delle scelte.
Prima della carriera
Le donne che hanno figli prima di dedicarsi al lavoro devono darsi tempo e spazio di pensare a se stesse. Dopo i figli, molte mamme non si danno mai il permesso di seguire le proprie passioni. Perseguire degli obiettivi non è da egoisti. Se c’è veramente il desiderio o il bisogno economico che la mamma torni nel mondo del lavoro, occorre valutare come poter gestire le nuove dinamiche.
Conclusioni sul diventare mamma oggi
Per quanto complesso e burrascoso possa essere il passaggio da non mamma a mamma, abbiamo l’esempio di tante donne che sono riuscite a trovare la propria identità, superare paure e ostacoli e crearsi uno spazio dedicato. Non sottovalutiamo il supporto ricevuto dalle persone che ci circondano fisicamente e virtualmente, e attraversiamo questo mare con grinta e coraggio. All’altra riva abbiamo tanto da esplorare.
