L’ostacolo principale nell’educazione positiva e rispettosa
Sono tantissimi i genitori che hanno scelto di seguire un’educazione positiva e rispettosa per crescere i loro bambini.
Ma nonostante le buone intenzioni, c’è sempre qualcosa che non va!
C’è chi dice che comunque è difficile mantenere la calma e non perdere la pazienza. E chi invece afferma che questo tipo di disciplina sia fattibile solo nella fascia 0-2 anni.
Ascolta il più diffuso fraintendimento di molte mamme (e papà) nell’episodio n. 138 del podcast.
Oppure continua a leggere l’articolo, per scoprire come superare l’ostacolo più grande, prima di iniziare a praticare un’educazione alternativa.
Cos’è l’educazione positiva e rispettosa?
Se sei nuova (o nuovo) da queste parti, allora prima di andare avanti hai bisogno di conoscere il Respectful Parenting e tutti i suoi incredibili benefici!
Approcci come l’educazione positiva, la disciplina dolce, la filosofia montessori, il respectful parenting, hanno una visione in comune.
Il bambino è un essere umano competente che va trattato con rispetto, fiducia e affetto. I bambini non sono pezzi di legno da intagliare, ma fiori da coltivare!
Nello specifico, io mi sono innamorata del respectful parenting e dell’approccio di Magda Gerber. Ma indipendentemente dal tipo di educazione che preferisci, siamo d’accordo: molti dei metodi tradizionali causano grandi ripercussioni nella vita dei bambini.
E ce lo confermano anche le neuroscienze. Si tratta di danni ad ogni livello: emotivo, mentale, relazionale, ecc.
Non è un segreto che ciò che ci succede da bambini, ci influenzerà una volta diventati adulti!
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Approfondisci l’argomento che più ti interessa, cliccando su uno dei titoli:

“Questa disciplina mi piace ma…”

La prima risposta di molti genitori che vogliono cambiare mentalità e spezzare quindi la tradizione, è proprio questa:
“Un’educazione che elimina urla e sculacciate? Mi piace!”
Non vogliamo più essere dei genitori-nemici che stimolano il terrore negli occhi dei nostri bambini.
Ciò che desideriamo, invece, è essere delle guide per le loro vite, un luogo di rifugio durante i momenti difficili. E, perché no, anche i primi con cui condivideranno i loro sogni e successi.
Questi desideri sono sicuramente un grande passo avanti, verso il cambiamento. Ma cosa succede quando, nonostante tutte le migliori intenzioni e la buona volontà, tuo figlio continua a farti perdere la pazienza?
“…è troppo difficile!”
Chi ha detto che le cose più belle sono anche le più facili da fare?
Per quanto mi risulta, tutte le cose più salutarti sono anche le più faticose. Prendiamo per esempio la palestra!
Tutti vorremmo avere gambe toniche e addominali scolpiti quando arriva l’estate. Ma quanti sono disposti a faticare nei mesi precedenti, affinché questo accada in tempo per la bella stagione?
E non si tratta solo di esercizio fisico: bisogna cambiare le proprie abitudini alimentari! Questo significa rinunciare ad alcuni cibi, per inserirne degli altri.
Si tratta quindi di un cambiamento totale di stile di vita e mentalità. Alla fine, però, costanza e perseveranza sono ciò che porteranno alla luce i frutti delle nostre fatiche.
Allora, per superare l’ostacolo dell’impatto iniziale, cosa puoi fare?

Educazione positiva e rispettosa: da dove cominciare?
Se siamo arrivati fino a questo punto, una cosa è certa: crediamo che questa educazione potrà fare la differenza nel futuro dei nostri bambini!
Ma nonostante questa convinzione, alcuni genitori cadono in una grossa trappola, che li porta a rinunciare, dicendo:
“Continuo a perdere la pazienza, a urlare e a reagire male. Non posso seguire i metodi di educazione alternativi!”
Vuoi sapere una cosa? Succede anche a me! Ed è di continuo un’ottima occasione per rialzarmi, e riprovare.
D’altronde il vero segreto è proprio questo: continuare a provare e riprovare, senza demordere davanti ai cedimenti.
Più che avere pazienza con i nostri figli, dovremmo sviluppare pazienza verso noi stessi e accettare tutti i nostri sbagli.
Forse dopo 2 anni, sbaglieremo ancora! E forse non raggiungeremo mai l’ideale che abbiamo nella nostra mente. Ma in fin dei conti: di che ideale si tratta?
L’ideale di perfezione è il vero ostacolo
In quanto esseri umani, siamo sempre alla ricerca della perfezione. Ma in quanto genitori, quello non dovrebbe essere il nostro obiettivo!
Infatti, la perfezione non esiste. E pensare di non sbagliare mai, di non urlare più, e di mantenere sempre la calma, è il più grande fraintendimento che possiamo affrontare.
Sforzarci di rispettare quegli standard di perfezione che ci siamo imposti, non è utile e non lo sarà mai.
Ciò che veramente importa, invece, è presentarci in palestra ogni giorno, prendere in mano l’attrezzo che svilupperà il nostro muscolo, ed esercitarci senza paura.
Cosa farai adesso?

Davanti alle difficoltà e agli errori, è normale sentirsi demoralizzati.
E quando tuo figlio continua a ribellarsi e tu reagisci in maniera automatica, non significa che hai fallito e non dovresti abbandonare la pratica.
L’educazione positiva e rispettosa (così come l’apprendimento di uno strumento musicale, o di una nuova lingua) non è un processo immediato. Non accade dall’oggi al domani, solo perché ci piace e lo desideriamo.
Questo significa che solamente praticandolo quotidianamente (nonostante i nostri errori), potremo migliorare e sviluppare il metodo con cui desideriamo educare i nostri figli.
RICORDA!
Ogni volta che perdi la pazienza, o non riesci a reagire come vorresti, c’è sempre qualcosa che puoi fare per rimediare e mantenere una buona relazione col tuo bambino:
1. Chiedi scusa
2. Torna indietro nel tempo
3. Scopri la tua repetition compulsion
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