Non fare questi errori con i neonati
Non tutti sanno che ci sono degli errori molto comuni con i neonati che quasi tutti commettiamo (o abbiamo commesso) nei primi mesi di vita.
Okay, è vero! Ormai sono tante le mamme e i papà che vogliono essere ben informati su come relazionarsi con i propri figli. Ma non arrivano a questa riflessione, se non quando i bambini raggiungono i 2 anni di età.
Eppure già dai primi mesi di vita accadono tantissime cose che possono diventare determinanti per gli anni a venire.
Nell’episodio n. 158 del mio podcast, ti rivelo i 5 errori che commettono i genitori con i loro neonati.
Premi play o continua a leggere: a fine lettura troverai un regalo per te e il tuo bambino.
5 errori che commettiamo con i neonati
Molti genitori iniziano a pensare alla propria linea educativa solamente quando il figlio raggiunge “i terribili due anni”.
Oppure, appena cominciano le prime lotte di potere e si rendono conto che stanno perdendo il controllo, ecco che vogliono trovare nuove soluzioni.
Da una parte, è vero che non è mai troppo tardi per cominciare un nuovo approccio educativo in famiglia. Ma perché aspettare tutto questo tempo?
Oggi voglio esporti alcuni comportamenti diffusi tra i genitori e darti delle giuste alternative per evitare di commettere questi 5 errori con i neonati.
1. Non comprendere il pianto
Molte volte pensiamo che quando il neonato piange significa che stiamo fallendo come genitori. E automaticamente crediamo che il pianto sia un sintomo del nostro insuccesso.
In realtà, non stiamo comprendendo una cosa fondamentale. E cioè che il pianto è semplicemente un modo in cui il bambino vuole comunicare qualcosa.
Se non piangesse, non potremmo sapere che ha fame, è stanco, che dobbiamo cambiarlo o che è scomodo.
Il pianto del neonato è comunicazione. Non è il metro di misura della tua bravura di genitore.
Dobbiamo imparare a vedere il pianto come ad un’opportunità per capire di cosa ha bisogno nostro figlio. Quindi: permetti al neonato di esprimersi come meglio sa fare, e poi potrai rispondere di conseguenza.

2. Trasmettere ansia
E se ti dicessi che il neonato è in grado di percepire la tua ansia?
Da neogenitori è ovvio che ci troviamo in situazioni nuove, in cui non siamo immediatamente degli esperti. Molto spesso questo ci porta a provare timore e comunicare con un tono preoccupato e nervoso.
I neonati, però, avvertono subito quando qualcosa intorno a loro non va. E se l’adulto non riesce a riprendere il controllo, queste nuove creature assorbono l’atmosfera di insicurezza che si crea.
Per questo motivo, infatti, dobbiamo imparare a comunicare con tranquillità che davanti alle nuove sfide noi saremo sempre al loro fianco, senza paura di sbagliare.
3. Usare il baby talk
Quante volte abbiamo parlato ai neonati con un tono di voce diverso, più acuto, o facendo versi e parole inventate?
Basta con questo baby talk! Ai neonati bisogna comunicare in maniera autentica.
Un errore che dobbiamo evitare è quello di parlare ai neonati come se non fossero veri esseri umani.
Una comunicazione autentica ed efficace è l’unico modo per esporre il bambino al linguaggio parlato. E in questo modo aiutiamo il suo cervello a dare un senso a ciò che sente, sin dall’inizio.

Ciao, mi chiamo Silvia!
Italiana trapiantata in America
e mamma di 3 bambini
Ho scoperto come
alleviare la fatica di crescere i figli
con strategie pratiche ed efficaci
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4. Intrattenere i neonati
Come ti ho già parlato in questo articolo, i neonati non hanno bisogno di essere intrattenuti o stimolati. Ma molti genitori commettono ancora questo errore.
E anche se i negozi per neonati sono ricolmi di giochini, giostrine e apparecchi per stimolare i più piccoli, la verità è che loro non ne hanno bisogno. E sai perché?
Perché, dopo avere trascorso 9 mesi nel grembo materno, il neonato è già sufficientemente affascinato da tutto ciò che vede e sente.
Un fascio di luce, una faccia nuova, un odore proveniente dalla cucina, sono già abbastanza per intrattenere un piccolo essere umano.

5. Muovere i neonati prima del tempo
Prendere il neonato e metterlo seduto, circondarlo di cuscini per farlo rimanere stabile, tenergli mani e braccia per farlo camminare.
Molto spesso ho visto genitori fare questi errori, anche se in maniera del tutto inconsapevole. Ma per quanto possa essere divertente per un adulto, non è affatto utile per il neonato!
Infatti, lo sviluppo motorio del neonato deve avvenire senza supporti e forzature.
Per stare seduto, in piedi o per camminare, il neonato deve essere pronto a livello muscolare, articolare, neurologico, ecc.
Se vuoi approfondire la tua conoscenza riguardo allo sviluppo muscolo-scheletrico di un bambino, leggi quest’altro mio articolo con la dottoressa Luisa Nodari.
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