Nell’episodio di questa settimana ho intervistato la psicologa Jossan Vizzini per farle qualche domanda sul ruolo del padre, sulle differenze tra mamma e papà e sull’importanza del legame padre-figlio. Nella nostra conversazione sono emersi tanti spunti interessanti, che ho riassunto in questo articolo. Per ascoltare l’intervista completa fai clic sul player qui sotto.
Ruoli diversi
Ciascun genitore deve comprendere il proprio ruolo e lasciare spazio e autonomia all’altro. Mamma e papà sono diversi ma complementari e questa differenza di ruoli si riflette anche nella relazione con il bambino.
In linea di massima, la madre ha un’attitudine di cura, si occupa del lato affettivo e della dimensione interna del bambino. Il ruolo del padre è principalmente normativo ed esplorativo. La sua presenza si collega alla sfera dell’identità e del gioco. Tuttavia, si tratta di attitudini diverse di un unico continuum. La mamma può avere anche la funzione esplorativa, ad esempio se è una mamma molto sportiva, e il papà particolarmente tenero può trasmettere ai figli un affetto specifico. I ruoli dunque sono diversi, ma non fissi e separati, possono fondersi e dividersi e poi, ancora, fondersi. Ed è questo che consente una crescita armonica nel bambino.
Accettazione della diversità
Avendo ruoli diversi, e comunque essendo persone diverse, è naturale che la mamma e il papà si relazionino al bambino in modo diverso. Sapendo che ogni genitore fa del proprio meglio, mamma e papà possono lasciarsi ampia autonomia, anche di sbagliare, per trovare il proprio ruolo nella relazione.
Se la mamma tende a essere più premurosa e il papà più avventuriero, è importante che l’uno non tenti di modellare l’altro a sua immagine, ma accetti la diversità. A volte il padre rifiuta il proprio ruolo perché non si identifica nel modo in cui la mamma opera o non si sente libero di fare le cose in modo diverso. La coppia deve comunicare e sostenersi.

È utile che noi mamme accettiamo le differenze, fidandoci del fatto che anche il papà vuole il meglio per il bambino e sarà in grado di proteggerlo in caso di pericolo. Ecco un esempio. La mamma offre al bambino soltanto cucchiaini in plastica per mangiare, il papà offre la forchetta. Agli occhi della mamma questa scelta può essere sbagliata o pericolosa, ma il bambino si vede responsabilizzato dal papà e approfitta dell’occasione per crescere, per imparare ed esercitare nuove capacità.
Dare fiducia al papà
La mamma può incoraggiare il papà ad avere un ruolo più determinante nella vita del figlio, dandogli fiducia. Il papà potenzia il bambino, perché gli permette di esplorare senza paura e per questo il bambino acquista un senso di sicurezza. Il ruolo del padre non è un ruolo secondario. Infatti, la relazione tra il papà e il bambino comincia alla nascita (o anche durante la gestazione), si intensifica a 3 mesi e diventa determinante all’età di 16 mesi.
Il papà che si interessa al ruolo che vuole ricoprire, non si rassegna al ruolo tramandato di generazione in generazione e cerca se stesso dentro di sé. La coppia può comunicare e confrontarsi reciprocamente per offrire un fronte unito in termini di disciplina, sfera affettiva e altre scelte educative importanti, ma mantenere le proprie attitudini differenti per arricchire il bambino.
Per approfondire l’argomento, ascolta l’episodio n. 44 su iTunes, Spotify o sul tuo player preferito.