In tutti i momenti significativi della vita, è giusto avere le informazioni necessarie per fare una scelta informata e consapevole. In questo articolo parliamo delle informazioni essenziali sull’allattamento al seno, cioè i benefici per la mamma e per il bambino, gli ostacoli e le difficoltà che può incontrare una neomamma e le figure professionali che possono essere un grande sostegno. E lo facciamo con un’esperta che si occupa di queste tematiche da quasi due decenni, Martina Carabetta, consulente professionale in allattamento dal 2002.
Se preferisci ascoltare l’intervista completa, metti play direttamente da qui:
L’allattamento al seno è istintivo?
Si dice che l’allattamento è istintivo per il neonato, ma è appreso per la mamma. Dove doveva apprendere la neomamma ad allattare? Guardando le femmine della sua specie. Però il mondo occidentale, dalla rivoluzione industriale in poi, ha perso la famiglia allargata e il cerchio di sostegno di una volta. Pertanto, le donne delle ultime 2 generazioni non hanno avuto l’occasione di imparare da bambine, osservando le altre donne che allattavano. Piuttosto, hanno dato il biberon a una bambola.

Quali sono i benefici dell’allattamento al seno per la mamma e per il bambino?
Allattare per la mamma è la normale prosecuzione del ciclo riproduttivo iniziato col concepimento. Dopo aver partorito, il corpo della donna si aspetta di allattare. Tra i principali benefici per la mamma: allattare normalizza il rapido cambiamento ormonale e del corpo che avviene con il parto, riduce il rischio di emorragia post parto, fa tornare più facilmente al peso forma, fa tornare l’utero alle dimensioni preparto, regola gli ormoni, riduce il rischio di tumori all’apparato riproduttivo della donna.
Per quanto riguarda, invece, i benefici per il bambino, possiamo ricordarne alcuni. Il bambino allattato è più protetto rispetto a malattie tipiche dei neonati come otiti e gastroenterite, e ha meno probabilità di sviluppare allergie e asma. Ma non solo. Il bambino allattato è molto meno a rischio di obesità in età infantile e adulta.
In sintesi, allattare è facile. Il latte è sempre alla temperatura giusta, non costa niente, non posso dimenticare il latte a casa. È economico, ecologico ed etico.
Quali sono le figure professionali specializzate in allattamento presenti in Italia?
Tra le informazioni essenziali sull’allattamento, meritano un paragrafo a se le figure di sostegno per la neomamma. Innanzitutto le consulenti IBCLC (l’associazione internazionale dei consulenti professionali in allattamento materno). Un’altra figura formata è la consulente della Leche League, che sostiene in tutto il mondo le donne che desiderano allattare. Ci sono poi anche alcune ostetriche che pur non avendo la certificazione hanno fatto un grande lavoro di formazione e aggiornamento. Tutte queste figure possono essere di grande aiuto e sostegno per le mamme che decidono di allattare, e possono intervenire tempestivamente in caso di problemi e difficoltà legate all’allattamento al seno.
Quali sono le cause più comuni dei problemi di allattamento?
In primo luogo, la scarsa familiarità con le dinamiche dell’allattamento, nonché con la normalità della gestione del bambino. Spesso, una mamma ha idee precostituite e si aspetta che il bambino mangi e dorma, che faccia 6 poppate al giorno di una determinata durata. Sebbene sia positivo avere una sorta di routine quotidiana, questo schema fisso non esiste, e confrontandosi con la realtà la mamma potrebbe scoraggiarsi e mollare. Poi, sicuramente, l’idea reale o presunta che la madre non stia producendo abbastanza latte. E infine, il grande capitolo della tecnica di suzione e posizionamento, che rappresenta il grosso del lavoro della consulente.
Allattare per il bambino è istintivo, ma l’istinto viene ostacolato da tante cose, in primis dalla separazione dalla madre, in caso di medicalizzazione del parto, bagnetto, ecc., oppure dall’introduzione di ciuccio, glucosato, ecc. Se si interferisce con l’attaccamento al seno, il bambino rimane confuso o si attacca male o si addormenta. Questo spesso porta a un’introduzione precoce dell’aggiunta che può a sua volta portare ad altre difficoltà. E in questi casi, ci vuole l’aiuto tempestivo. Perché nelle difficoltà di allattamento bisogna intervenire il prima possibile. Si deve cercare di capire perché la mamma e il bambino stanno avendo difficoltà, e rimuovere gli ostacoli per far partire bene l’allattamento.
Quando una mamma vuole smettere di allattare, che ruolo svolge la consulente in allattamento?
Quando una mamma vuole smettere di allattare, il compito della consulente è aiutarla a fare chiarezza su quello che vuole. Spesso la neomamma non ha avuto lucidità e silenzio intorno a lei per fermarsi a dire: “È questo quello che voglio? O è la soluzione più facile?” È importante capire se è un desiderio che viene dalla mamma o se sono suggerimenti di chi le sta accanto e la vede soffrire. Bisogna vedere le esigenze della mamma e quelle del bambino. A quel punto, la consulente può dare tutte le informazioni per finire l’esperienza dell’allattamento in sicurezza.
Per approfondire l’argomento, ascolta l’intervista completa nell’episodio n. 40 su iTunes, Spotify o sul tuo player preferito.