Quando il diverso fa paura ai bambini

La paura del diverso coinvolge anche i bambini? Si stupiscono di chi ha un colore della pelle più scuro? Si incuriosiscono quando vedono qualcuno vestito in maniera differente? E la loro reazione, è sempre rispettosa o rischia di offendere?
Diversità culturali, etniche, razziali, ecc. Mi sono fatta molte domande per capire cosa accade quando un bambino si trova davanti a una di queste novità. Perché reagisce nel modo in cui reagisce e, soprattutto: cosa posso fare per educarlo? Come posso aiutarlo a superare la paura del diverso?
Nel podcast di questa settimana ho intervistato Niky, nota su Instagram come mammaniky_, una mamma nigeriana trasferitasi in Italia all’età di 9 anni. Niky ci racconta la sua esperienza diretta nel Bel Paese. Ascolta ora l’episodio numero 107, e continua a leggere per scoprire di più!
I bambini: osservatori del mondo

Avere paura del diverso significa essere razzisti?
Già in passato ho trattato l’argomento che riguarda il razzismo (vedi l’articolo “Abbiamo cresciuto bambini razzisti”). E quello che continuo ad affermare è che, no: i bambini non nascono razzisti! Al massimo, lo diventano.
Loro non provano automaticamente odio nei confronti di chi è diverso. Ma se non hanno una guida, davanti alla diversità non sapranno mai come reagire.
I bambini sono di natura dei curiosi osservatori. Guardano il mondo con occhi totalmente nuovi. E quando desiderano farcelo notare, molto spesso non hanno peli sulla lingua. Comunicano apertamente, senza alcuna vergogna. E a volte questo ci mette in imbarazzo o in difficoltà.
Un uomo con gli occhi a mandorla, un bambino con la pelle scura e una ragazza col viso coperto. I nostri figli si stupiscono e ridono, oppure si spaventano e scappano. Non possiamo fargliene una colpa. Invece, come possiamo aiutarli?

Ciao, mi chiamo Silvia!
Italiana trapiantata in America
e mamma di 3 bambini
Ho scoperto come
alleviare la fatica di crescere i figli
con strategie pratiche ed efficaci
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Come affrontare la paura del diverso?
Momenti di terribile imbarazzo pubblico
Lo sappiamo molto bene: ciò che non conosciamo, ci incuriosisce! E quando non conosciamo qualcosa, anziché aprirci e comprendere, ci sentiamo spesso minacciati e tendiamo a difenderci. Allo stesso modo, ciò che è diverso stupisce (o fa ridere) i nostri figli.
È normale, quindi, che un bambino che non ha mai visto una persona con la pelle scura ne resti naturalmente meravigliato.
E che ne pensi invece dei costumi diversi dai nostri? Come: turbanti, sari, barbe lunghe e tuniche. Se è la prima volta che i loro occhi si posano su queste diversità, non dobbiamo stupirci quando, in mezzo alla strada, i nostri figli puntano il dito e scoppiano in una risata fragorosa.
“Ma che cosa ha in testa quella signora? Perché ha un turbante? Si è fatta lo shampoo?”
Ed ecco che avvertiamo un terribile imbarazzo avvamparci sulle guance. Chiediamo scusa, strattoniamo nostro figlio nella direzione opposta, e desideriamo essere improvvisamente risucchiate sotto terra.
Ma dovrei forse rimproverare un bambino per quei commenti? O avrei dovuto educarlo a priori? E come rispondere in quel momento?
Educazione ed inclusione
Il segreto per allontanare la paura del diverso

È vero! Certi argomenti ci sembrano troppo pesanti o difficili da affrontare con i nostri figli. E molto spesso rimandiamo la lezioncina alla volta successiva. Ma ho scoperto che quando prendo la palla al balzo e rispondo alle loro curiosità con naturalezza, mi trovo in netto vantaggio. Quindi, perché non farlo a ogni occasione? Perché non iniziare un dialogo con i nostri figli riguardo alle diversità?
Quando diamo ai nostri figli la possibilità di conoscere realtà diverse, loro stessi si sentiranno pronti ad includerle nel loro piccolo mondo.
A questo proposito possiamo impegnarci non solo quando nostro figlio ce ne dà l’occasione, ma possiamo anche lavorare in modo preventivo. Cosa intendo?
Se il bambino pronuncia un commento inopportuno come “Ma guarda la pelle di quella persona come è scura!”, possiamo tranquillamente rispondere: “Sai, nel mondo esistono tante razze ed etnie, proprio come il colore dei capelli e degli occhi può essere vario, così è anche il colore della pelle”.
Oppure, possiamo essere proattivi e far sì che i nostri figli siano esposti a vari popoli e culture.
Se hai bisogno di qualche input in più per affrontare questo grande tema, ricorda che esistono molti documentari, film e libri che possono venirci in aiuto. Questo ti renderà il lavoro più facile.
Dai un’occhiata anche qui: Dieci titoli di libri per bambini dedicati al tema della multiculturalità.
È più facile includere ciò che ci è familiare. E allontanare così la paura del diverso.
Se ti incuriosisce l’argomento dell’inclusione, scopri cosa dice la pedagogista Elena Urso in questo articolo.
Un mondo vario, un mondo bello!
I nostri figli riescono velocemente a notare le differenze che li circondano. Ma la paura del diverso (così come lo stupore o la derisione) è una reazione che va affrontata e reindirizzata.
Per evitare di crescere bambini che escludono e maltrattano chi è diverso da loro, è importante educarli al rispetto e all’inclusione. Il modo migliore per farlo è dando loro occasione, in un contesto familiare, di conoscere popoli e culture differenti. Senza aggiungere i nostri commenti o pregiudizi, i bambini vedranno per la prima volta il mondo con i loro occhi. E sarà tutta una meraviglia!
Quando tuo figlio deride o si spaventa della diversità, quella è un’occasione per seminare un seme di inclusione. Raccontagli di come la diversità arricchisce il nostro pianeta. Nessun fiore è uguale all’altro, nessun albero è della stessa altezza. Gli uomini, come la natura, colorano il mondo con le loro particolarità.
E non c’è più nessun bisogno di avere paura del diverso.