I segreti della mindfulness per genitori stanchi
So cosa ti stai chiedendo: come può la mindfulness essere la soluzione per genitori stanchi come me? Ti invito a fare un attimo un passo indietro…
Spesso ci chiediamo quale sia il segreto della genitorialità (se ne esiste uno). Guardiamo i nostri bambini, la relazione che abbiamo con loro, e non ci riteniamo pienamente soddisfatti.
Con il tempo, però, mi è diventato più chiaro! Per essere un buon genitore bisogna spostare l’attenzione dal comportamento di nostro figlio, al nostro comportamento.
Come possiamo farlo? Grazie alla pratica della mindfulness! Nell’episodio n. 149 ho avuto il piacere di intervistare Carolina Traverso (psicologa, psicoterapeuta ed esperta di mindfulness).
Ascolta la nostra chiacchierata nel player in basso, o continua a leggere per conoscere alcuni degli argomenti più salienti!
Mindfulness: il punto di svolta per tutti i genitori stanchi
Che ci piaccia o no, la verità è questa:
Il lavoro che facciamo su noi stessi conta molto di più del lavoro che vorremmo fare sui nostri figli.
Che cosa voglio dire? Che la nostra salute psico-fisica, la serenità e la qualità delle relazioni che instauriamo, dipendono proprio da quanto ci prendiamo cura di noi.
Di conseguenza, non può essere vero il contrario: non è il lavoro di perfezionamento sui nostri figli che ci porterà alla salute mentale!
Anzi, questa asfissiante ricerca di perfezione conduce solamente ad ulteriore stress! Il motivo? Continua a leggere…

Ciao, mi chiamo Silvia!
Italiana trapiantata in America
e mamma di 3 bambini
Ho scoperto come
alleviare la fatica di crescere i figli
con strategie pratiche ed efficaci
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La bugia della perfezione
Siamo tutti esseri umani. E in quanto tali, tutti (nessuno escluso) abbiamo a che fare con delle difficoltà. Ma ne siamo proprio sicuri?
In un mondo governato dai social media, è più facile condividere solo ciò che riteniamo “bello”. E quello che non rispetta certi parametri, va nascosto sotto il tappeto.
La morale? Crediamo che gli altri siano migliori di noi, che abbiano una vita più felice, e che si ritrovino con molti meno problemi da dovere affrontare.
L’imperfezione, però, è un aspetto innegabile dell’umanità e ha inizio dentro di noi. Indipendentemente da ciò che decidiamo di mostrare al resto del mondo, esterno a noi.
Pss! Sapevi che la scrittura aiuta a rilasciare lo stress?
Leggi questo articolo e scopri come può aiutarti!
Come funzionano mente ed emozioni?
Se anche tu come me sei un essere umano (e non un robot), allora significa che provi delle emozioni.
Ma se ti dicessi che la gran parte di noi non ha idea di come gestirle?
Moltissime persone oggi non sono correttamente informate su come funziona la mente o su come vanno gestite le proprie emozioni.
Così la nostra reazione primaria è quella di provare a governarle.
Ma ecco che ti riporto ciò che la mia ospite mi ha svelato:

Più vogliamo controllare le emozioni, più le emozioni controllano noi!
È evidente che siamo davanti a un enorme fraintendimento! Ed è dato dal fatto che nella nostra vita quotidiana ci sono tantissime cose che possiamo controllare: sento caldo, accendo l’aria condizionata; ho fame, apro il frigo.
Ma quando sono triste, ansioso, arrabbiato… dove sta l’interruttore per controllare anche questo?
La mindfulness nella relazione genitore-figlio
Quando mi sono avvicinata al mondo delle emozioni, ho scoperto che dietro a una sensazione che definivo “rabbia”, in realtà si nascondevano ben altri sentimenti: delusione, insoddisfazione, solitudine, ecc.
Uno dei tanti motivi è che nella nostra società (in famiglia, a scuola) si sottovaluta l’importanza della salute mentale. Diciamo ai bambini “dai stai calmo”. Ma non diamo loro degli strumenti per calmarsi.
Questa è una forma di invalidazione emotiva. Stiamo, cioè, svalutando ciò che il bambino percepisce.
Ma se noi siamo i primi a non riconoscere le nostre emozioni, tanto da averne paura e soffocarle, come potremo aiutare i nostri figli con le loro?
Ecco, quindi, da dove possiamo partire: bisogna espandere il vocabolario delle nostre emozioni!

Il vocabolario delle emozioni
Immagina di avere solamente 2 parole per descrivere come ti senti: bene e male.
Quando qualcuno ti chiede come stai, hai solo due possibilità di risposte.
Bene. Male.
Immagina ora di avere invece un’infinità di risposte per descrivere ciò che provi.
Mi sento agitata, calma, triste, entusiasta, malinconica, ecc. Ecco una vita a colori!
Ai nostri bambini dovremmo insegnare un ricco vocabolario per descrivere le proprie emozioni.
Più il vocabolario è ricco, più saranno in grado di sentire se stessi e farsi sentire dagli altri.
Ma dato che non si può insegnare una cosa che non si conosce, il lavoro dovrebbe iniziare proprio da noi genitori!
ABC della mindfulness per genitori stanchi e stressati
Ed eccoci arrivati alla conclusione: cosa c’entra la mindfulness come soluzione per genitori stanchi e stressati?
La mindfulness sviluppa l’abilità di essere presenti nel momento che si sta vivendo, senza giudicarlo costantemente (mi piace/non mi piace).
Questo ci porta a conoscerci sempre di più, mentre viviamo la vita e abbracciamo le nostre emozioni senza giudicarle. Ma ecco un ultimissimo spunto su cui riflettere.

Essere felici di esserci
Associamo spesso la felicità ad esperienze che consideriamo positive. Ma esiste una felicità più profonda.
Ed è quella di sentirsi vivi, indipendentemente dalle circostanze esteriori. Non sempre la vita va come noi vorremmo.
Sappiamo che esiste la sofferenza, per tutti, e nessuno ne è esente. Il punto, dunque, non è respingere la sofferenza.
Ciò che dovremmo fare è riconoscere che ci possono essere dei momenti difficili, accettarli, e salvaguardare le nostre energie per ciò che invece possiamo controllare.