Insegna a tuo figlio a giocare in modo autonomo con 6 semplici step
Per le mamme alla scoperta dei propri superpoteri

Mio figlio non riesce a imparare niente

Scritto Da Silvia

Perché tuo figlio non riesce a imparare?

Nonostante i tuoi sforzi, sei sempre più demoralizzata nel vedere che tuo figlio non riesce a imparare niente di quello che gli insegni?

Una delle mie citazioni preferite è sempre stata: “i bambini possono imparare soltanto in un contesto emotivo positivo”.

Eppure, noi adulti tendiamo a trattare i bambini come robottini, senza considerare le loro (e le nostre) emozioni.

Gli diciamo cosa fare, dire, pensare: tutte lezioni immerse in un’atmosfera emotiva negativa. Ma possono imparare qualcosa in questo contesto?

Nell’episodio n. 219 del mio podcast, la mia ospite ha affermato che possiamo educare la mente, educando prima il cuore. Premi play o continua a leggere per scoprire l’intervista!


“Mio figlio non riesce a imparare neanche con la forza”

D’accordo: molti di noi non sono cresciuti in contesti familiari e scolastici che rispecchiavano un’idea di totale serenità e pace.

Forse per farci studiare, abbiamo visto i nostri genitori armarsi di cucchiai di legno e bastoni della scopa.

E ancora ora c’è qualcuno che sostiene che continuare così non sia un grosso problema.

Ma quello che le neuroscienze stanno confermando è ormai diventato innegabile:

Un bambino spaventato, minacciato o demoralizzato non riesce a imparare nessuna lezione.

Come mai? E perché dovremmo favorire, invece, un ambiente di apprendimento positivo in famiglia e a scuola?

Se i bambini riescono ad imparare meglio in un contesto positivo, oggi te lo dirà la mia ospite: Veronica Togni!

Chi è Veronica?

se tuo figlio non riesce a imparare le lezioni, controlla l'ambiente

Già ospite dell‘episodio 61 “Pillole di neuroscienze”, Veronica è tornata per presentare il suo nuovo libro: “Educare la mente, educando il cuore”.

Oltre a essere un educatore e tutor esperto in disturbi dell’apprendimento, Veronica è di recente diventata supervisore educativo in ambienti scolastici e non solo.

Continua a leggere per scoprire come la sua esperienza può aiutare anche te e tuo figlio!

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La mia intervista a Veronica

<Come avviene l’apprendimento? E perché è così importante favorire un ambiente positivo?>

Le neuroscienze hanno dimostrato come l’ambiente e le emozioni positive permettano di apprendere meglio, di più e con più facilità.

In un ambiente educativo, le emozioni sono la parte più importante. Mentre il bambino sta apprendendo qualcosa di nuovo, infatti, sta anche provando delle emozioni.

E queste ultime sono le prime cose che vengono scritte nella memoria autobiografica del bambino.

mio figlio non riesce a imparare cose nuove

<Per creare quel contesto positivo, prima di tutto è l’adulto che deve stare bene. Cosa troviamo nel tuo libro?>

All’interno del libro ci sono tanti episodi che vanno a supportare la teoria, con consigli pratici. E rileggendolo, ho pensato alla me-bambina.

Questo è l’obiettivo del libro: far capire dove noi siamo stati lesi dall’educazione normativa pregressa.

Per supportare il genitore, c’è un capitolo dove spiego come scrivere un diario. Questo aiuta a osservare i propri comportamenti e pensieri razionali, per lavorarci sopra e avere una risposta emotiva differente coi propri figli.

Si tratta di una pratica di journaling! Clicca qui per scoprire come iniziare…

Come sfogarsi con la scrittura
<I bambini imparano quando provano emozioni positive. Ed è compito del genitore creare quelle condizioni necessarie. Ma come si fa quando la minaccia è più facile di un approccio positivo?>

Noi genitori dobbiamo capire e accettare che i fallimenti (così come i successi) non sono nostri. Ma appartengono ai nostri figli!

Se mio figlio non vuole fare i compiti, a 9-10 anni se la vedrà con la maestra. Prima di questa età, sicuramente abbiamo già investito nell’aiutarlo a dargli una percezione di competenza.

<Ma come si arriva dai 5 anni a questa fase?>

Il genitore non deve essere subito ipervalutativo o cercare i buoni voti.

Piuttosto, può chiedere al bambino come si è sentito mentre svolgeva quel determinato compito. Cosa gli è piaciuto o cosa non ha capito. Questo aiuta i nostri figli a crearsi un pensiero su loro stessi.

Tuo figlio non riesce a imparare perché è spaventato
<Si può fare anche in età prescolare (2-3 anni), mentre il bambino fa il puzzle e il genitore tende a intervenire?>

Assolutamente sì! Dobbiamo cercare di trasmettere ai bambini che alcune cose riescono e altre no. È importante accettare anche il fallimento.

Ascolta il podcast per la storia del bimbo che non riusciva a fare i compiti…

<Al bambino che non riesce ad alzare un braccio nemmeno per prendere la penna, cosa gli diresti?>

Se i bambini sono molto piccoli (prima o seconda classe), bisogna cercare di renderli partecipi. Bisogna dare loro un senso di padronanza, come se siano loro a decidere.

I compiti si devono fare e lì non c’è margine di scelta. Perché la conseguenza naturale è che la maestra ti rimprovera o ti chiede perché non li hai fatti.

Quando parliamo di margine di scelta, intendiamo con cosa il bambino vuole iniziare.

<Cos’altro puoi dirci sul libro?>

Ci tengo molto alla situazione dell’errore, perché siamo in un momento storico in cui la prestazione è sentita troppo (soprattutto tra gli adolescenti).

Nel libro c’è un paragrafo intitolato: “non è tutto oro quel che luccica: le insidie del bambino perfetto”.

Esistono bambini perfetti, che non ti fanno i capricci, che cedono per primi i giocattoli. Di questi bambini si tende ad essere molto orgogliosi.

Ma spesso e volentieri si tratta di bambini che celano e nascondono il loro vero io, perché hanno una buona empatia con l’adulto. Oppure perché capiscono cosa vuole il genitore e preferiscono silenziarsi per non disturbare.

<Domanda spassionata: uno dei miei 3 figli è il bambino difficile, uno dei miei 3 figli è il bambino perfetto. Come faccio ad aiutare il bambino perfetto? Dove sto sbagliando e come posso aiutarlo?>

Bisogna capire quanto questi sia sintonizzato emotivamente con la fatica del genitore.

Si potrebbe andare dal bimbo in un momento in cui è più propenso ad aprirsi e parlare, e chiedergli come va in maniera sincera.

Un bambino che già sa che il genitore si sente realizzato e non è lui il burattinaio della felicità di mamma e papà, è importante.


Se tuo figlio non riesce a imparare… controlla l’ambiente

Veronica è stata molto chiara nella nostra chiacchierata. Ma se vuoi saperne di più, trovi la sua pagina instagram piena di consigli.

Nel frattempo, il mio invito è questo:

Se tuo figlio non riesce a imparare nessuna lezione, e sembra non volere apprendere i tuoi insegnamenti, fai un check dell’ambiente!

Per caso l’atmosfera dell’apprendimento è piena di rabbia, nervosismo e pressioni? C’è qualcosa che puoi migliorare intorno a lui, per favorire il suo processo di apprendimento?

Ciao! Sono Silvia,
palermitana trapiantata in America, imprenditrice, moglie e mamma di 3 bambini. Appassionata di podcast e crescita personale, ho trovato il respectful parenting, una filosofia che ha rivoluzionato la nostra famiglia, dando a me e mio marito la possibilità di vivere la maternità e la paternità in modo sereno e rispettoso.

Ho fondato il progetto Mamma Superhero per condividere con te risorse, strategie e strumenti indispensabili per creare in casa tua un’atmosfera che promuove la crescita fisica, mentale ed emotiva del tuo bambino.
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