Quante volte ti sei sentita in imbarazzo per il comportamento di tuo figlio? E quante volte ti sei arrabbiata per i suoi capricci e le sue crisi emotive irrazionali? Penso che sia normale per una mamma sentirsi frustrata quando suo figlio si comporta male. Per questo oggi ho deciso di affrontare questo argomento. Leggi tutto l’articolo per liberarti di questo senso di incapacità, oppure ascolta l’episodio del podcast.
Lasciamo che i bambini siano bambini
Il genitore ripone troppe aspettative sul figlio piccolo e si aspetta che anche un duenne o treenne si comporti come un adulto. Se così fosse, fare il genitore sarebbe una passeggiata e i neonati nascerebbero a un livello di sviluppo molto più avanzato. La realtà è ben diversa e oggi voglio sfatare il mito che educare significa fare in modo che un bambino si comporti come un adulto.
Immaturità cerebrale
Il bambino è immaturo e non sa controllare i suoi impulsi, le emozioni, le reazioni. Il suo cervello è come una casa in costruzione e, come dicono Tina Payne Bryson e Daniel Siegel nel libro Yes Brain, come valorizzare le risorse del bambino, tutto il piano di sopra non è stato ancora ultimato, è un cantiere a cielo aperto! La corteccia prefrontale raggiunge la maturità dopo i 20 anni. È normale che a livello cognitivo, emotivo, psicologico, relazionale e sociale, il bambino non sappia gestire se stesso.
Il pericolo del futuro
Noi genitori siamo degli ottimi registi. Guardiamo il comportamento odierno del bambino e ci immaginiamo il peggio per il futuro. In base al cattivo comportamento di nostro figlio, dovuto all’immaturità cerebrale, nella nostra mente vediamo il suo futuro… ed è tutt’altro che roseo! Se il bambino non mangia composto, lo costringiamo ritenendo che “altrimenti non imparerà mai”. Se il bambino salta sul divano, lo puniamo perché “è un comportamento inaccettabile”. Avete mai visto un adulto che mangia con le mani o salta sul divano? Immagino che la risposta sia no. Perché? Perché crescendo siamo sempre più in grado di controllare i nostri impulsi, usare la logica e imparare a vivere in famiglia e nella società.
Quando accetteremo che i bambini si comportano da bambini?
Accettare che il comportamento del bambino è normale, non significa fargli fare ciò che vuole. Significa riconoscere serenamente che il cucciolo d’uomo ha tempi di sviluppo molto più lunghi. Fisicamente, cognitivamente, emotivamente non cresce in tempi brevi. Ci vogliono anni e anni ed è assurdo pensare che il bambino apprenda tutto e subito.

Sto forse suggerendo di lasciare che i bambini siano selvaggi?
No, non voglio affatto dire che è giusto che mio figlio salti sul divano. Il suo cervello è immaturo, a volte non è in grado di tenere a bada il suo corpo e le sue emozioni, e prende decisioni poco accettabili. L’adulto, anziché arrabbiarsi e punire, deve aspettarsi tutto questo e rispondere con calma e pazienza, piuttosto che reagire con rabbia. Devo cambiare forma mentis da “mio figlio si comporta male” a “mio figlio si comporta da bambino perché e bambino” e imparare a guidarlo tramite limiti costanti e sicuri, incoraggiando la collaborazione, coltivando il gioco autonomo e l’autostima.
È un lavoro a lungo termine, ma cambiando ottica possiamo davvero migliorare la nostra vita quotidiana.