Con il Natale alle porte, voglio parlare di una situazione che molti di noi si troveranno ad affrontare: come gestire e aiutare un bambino stanco.
Il Natale, come qualsiasi altra festività ed evento speciale, presuppone un cambiamento della routine e un enorme dispendio di energie fisiche ed emotive, non solo per gli adulti, ma anche per i bambini. Succede la stessa cosa in vacanza, dopo una festa di compleanno, dopo un grande evento sportivo. Il bambino, entusiasta e un po’ confuso del trambusto che vede intorno a sé, va a letto più tardi, modifica la sua routine, e si ritrova stanco e sopraffatto dalle emozioni. A quel punto, è quasi certo che darà il peggio di sé, semplicemente perché non riesce ad autoregolarsi. In questo articolo ti voglio fare adottare una prospettiva diversa e suggerire alcune semplici linee guida per evitare crisi epocali.
Leggi fino in fondo per imparare 3 modi di gestire e aiutare un bambino stanco, oppure ascolta l’episodio del podcast Mamma Superhero qui sotto.
Come ti senti quando sei stanca?
Prima di parlare della stanchezza dei bambini e delle relative crisi di pianto, voglio che ti fermi a pensare come ti senti tu quando sei stanca. Immagina di essere andata a trovare un’amica in un’altra città e immagina che, dal momento in cui sei arrivata, la tua amica ti ha portata a fare giri turistici, visite a musei, mangiate nei ristoranti più caratteristici. Ti sei divertita, ma ora sei stanca! Ho fatto così quando i miei genitori sono venuti per la prima volta negli USA. Appena atterrati a New York, e per tre lunghi giorni, non abbiamo fatto altro che camminare, prendere treni e metro, visitare musei, mangiare e fare shopping. Se chiedo a mia madre cosa ricorda di quella vacanza, mi risponde: “che stanchezza!”. La stanchezza ci rende nervosi, svogliati, ci deruba della gioia di goderci il momento. L’unica cosa che ti va di fare è tornare a casa, nel confort della tua casa, metterti in pantofole e bere un té caldo sul divano davanti alla TV (se non hai figli, ovvio!).
Prima di pensare a come gestire e aiutare un bambino stanco, devi metterti nei suoi panni.
Quando, dopo una giornata a casa dei nonni o dopo una festa di compleanno, il bimbo piange e si lamenta, o si comporta in modo sconveniente, il nostro primo pensiero è quello di farlo smettere! Ma come insegna il respectful parenting, il comportamento è comunicazione. Il bambino sta tentando di comunicare qualcosa. Farlo smettere significa ignorarlo ed essere disinteressati al suo stato d’animo e di salute.
Tra l’altro, non è assolutamente in grado di controllare i suoi impulsi e regolare le sue emozioni. La corteccia prefrontale, responsabile di queste abilità sofisticate non matura prima dei 20-25 anni. Il suo comportamento irrazionale, in caso di stanchezza, è dunque più che giustificato. Siamo allora vittime della sua immaturità cerebrale? In parte sì. Ma più che vittime, tu sei il supereroe che può salvare il mondo dal caos apocalittico.

1. Prepara il bambino con largo anticipo
“È piccolo”, “Non capisce quello che dico”, “Non ascolta”. No! Non è vero. I bambini sono esseri intelligenti e competenti, sin da quando nascono. Se parli con il tuo cane e ti aspetti che capisca, di sicuro puoi fare lo stesso con tuo figlio! Preparalo a quello che succederà, informalo dei programmi che hai fatto per te e per lui, raccontagli passo passo la sequenza di eventi che lo coinvolgerà. La routine per i bambini è di estrema importanza, quindi è utile prepararlo al fatto che la routine che conosce verrà modificata per uno o più giorni. In questo modo elimini il fattore sorpresa, che già di suo causa molte emozioni e stressa il bambino.
2. Prevedi i momenti di difficoltà e pianifica di conseguenza
Quando andiamo a cena dai miei suoceri, so già che faremo tardi. Per evitare lotte disumane appena tornati a casa, ogni volta che siamo a cena lì mi porto i pigiami dei bambini. Li cambio a casa dei nonni, e il gioco è fatto.
Se, conoscendo tuo figlio, sai che una data azione sarà ricevuta con grande difficoltà, cerca di prevedere e pianificare una soluzione preventiva.
Esempio: devi ultimare lo shopping natalizio e nella corsa dell’ultima ora devi portarti anche tuo figlio. È sicuro che si stancherà di girare i negozi, quindi porta il passeggino, anche se ha 4 anni! Oppure fai tante pause tra un negozio e un altro. Assicurati che abbia da bere e da mangiare.
Però non lo manipolare, minacciare o ingannare affinché si comporti bene. Trattalo con rispetto, come si merita qualsiasi altra persona.

3. Correggi le tue aspettative e pratica empatia
A volte puoi programmare e prevedere quanto vuoi, ma non è sempre possibile anticipare o controllare il comportamento di un bambino. Anche seguendo tutte le regole, i suggerimenti e i consigli del mondo, gestire e aiutare un bambino stanco può dimostrarsi un’impresa. A quel punto, devi cambiare tu. Le tue aspettative, i tuoi programmi, i tuoi desideri.
Non è facile e non è piacevole. Ma essere mamma vuol dire che, in alcune occasioni, i bisogni del bambino vengono prima dei nostri. Essere genitore significa anche dover scendere a compromessi per il bene di tutti i membri della famiglia. Se decido di sconvolgere la routine dei bambini, e lasciare che stiano svegli fino a tardi, devo correggere le mie aspettative e decidere di rispondere con affetto ed empatia. Non posso essere responsabile della sua stanchezza e poi rimproverarlo perché non è in grado di comportarsi bene.
Sii paziente con il tuo bambino stanco
Gestire e aiutare un bambino stanco non è facile, soprattutto se l’unica cosa di cui ha bisogno (il riposo) non è immediatamente possibile. Quindi durante le feste, assicurati di dare ampio spazio al sonno, al gioco libero e tante coccole.
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