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Per le mamme alla scoperta dei propri superpoteri

Possiamo educare con leggerezza?

Scritto Da Silvia

Come educare i figli con leggerezza

La mia intervista a Marco Sacchelli

È il lavoro più difficile e più importante del mondo: è il lavoro del genitore!
E se poi pensiamo di dovere educare con leggerezza i nostri bambini, allora la pressione sembra farsi ancora più intensa. Eppure non è così per il mio ospite, Marco, che vede la leggerezza come uno stile di vita, oltre che come il metodo fondamentale per istruire la generazione del futuro.

Ascolta l’episodio n. 117 del mio podcast o continua a leggere alcune delle riflessioni che sono venute fuori durante la nostra chiacchierata. Piccolo spoiler: e se i nostri figli si riuscissero a educare da soli?

Marco e il suo stile di vita leggero

Il segreto per educare con gentilezza i nostri figli

Educare alla vita con la forza della leggerezza

Marco Sacchelli è uno psicologo con un master in Psicologia positiva. Nel 2017 ha creato Happiness on the road, una libreria itinerante specializzata in felicità. Si occupa di progetti di diffusione della felicità nelle scuole, e organizza incontri e corsi di consapevolezza, gestione emotiva, leggerezza e benessere personale.

A Novembre del 2020, avevo avuto il piacere di intervistarlo su un argomento controverso: l’illusione di dover crescere bambini felici. Ora, con la pubblicazione del suo nuovissimo libro “Educare con leggerezza”, non potevo non invitarlo una seconda volta.

Siamo una generazione di genitori appesantiti

La chiave può essere educare con leggerezza?

Educare con gentilezza significa vivere con leggerezza

Parliamo di questa idea di fatica e “macigno” nel crescere i figli. Pensi che la genitorialità di oggi sia troppo pesante?

Penso che sicuramente abbia una sua pesantezza, intrinseca. E paradossalmente la vedo molto in tutti quei genitori che si interessano e si informano più del dovuto. Loro sono quelli che vivono la vita con più di pesantezza, perché iniziano realmente a capire quanto questo compito sia delicato. E la consapevolezza richiama una maggiore responsabilità.

Senza quella pesantezza, saremmo superficiali. E quando il peso c’è, ci mantiene ancorati alla vita vera.

Però, davanti a questo primo momento di sovraccarico, dobbiamo anche lasciarci andare. Prendi l’arte e mettila da parte, come si suol dire.

Quando penso al carico di una madre o un padre, penso che siano sopraffatti dallo stress quotidiano, dalle paure, e dalle aspettative irrealistiche degli esempi tramandati. Perché ci succede?

Credo che sia perché veniamo letteralmente “educati” al pensiero che vivere e prenderci delle responsabilità sia pesante. E se non accettiamo mai di dovere rinunciare a parte di noi stessi, faremo sempre il triplo della fatica. La domanda cardine è: come posso vivere la situazione che sto vivendo, con più leggerezza? È lì che possiamo attingere al muscolo della leggerezza.

Nel tuo libro parli di un “perimetro educativo”. Cos’è e come si traccia?

Il perimetro risponde alla domanda: quali sono quelle cose che per me sono fondamentali, e che posso applicare nella vita quotidiana? Da questa risposta, siamo in grado di tracciare un perimetro educativo. Ognuno può costruire il proprio perimetro a seconda dei propri valori e abitudini.

L’unica regola necessaria è: trovare il benessere di tutti.

Possiamo educare con gentilezza i nostri figli


Attenzione! Il perimetro è diverso dallo “schema”. Perché lo schema è qualcosa di rigido. E quando proviamo a rinchiudervi dentro una vita (che invece è sgusciante), tendiamo a sentirci sempre più abbattuti!

Un esercizio che mi ha colpito molto nel tuo libro è “incontra il genitore che non conosci”. Tu scrivi: “prova a incontrare il genitore che non conosci, ovvero quella parte di te a cui non dai spazio e importanza, ma che è adeguata al suo compito”. Come facciamo a conoscerlo?

Intanto smettendo di dirci che quel genitore non esiste dentro di noi. Ogni volta davanti agli ostacoli, crediamo di non essere un genitore all’altezza. Ma se affrontassimo tutto con più leggerezza, ci accorgeremmo che gli ostacoli sono sempre meno numerosi rispetto a tutte quelle cose che siamo in grado di affrontare. E, inoltre, c’è differenza tra dire “non sono capace” e “ho dei bisogni e delle difficoltà emotive”. Perché su queste cose, so di poterci ragionare e riflettere. Ho solo bisogno di un po’ di tempo per superarle.

Allora quali sono le caratteristiche di un genitore leggero? Come facciamo a educare con gentilezza?

Si tratta di caratteristiche che tutti noi abbiamo già, ma che molto spesso non coltiviamo abbastanza. Perché crediamo siano parte di noi, e non le approfondiamo. Una caratteristica fondamentale del genitore leggero è: riuscire a distinguere noi stessi dai nostri figli. Ed è la cosa più difficile del mondo!

Perché tante volte vediamo nel loro comportamento, un nostro personale risultato (positivo o negativo). Se mio figlio si comporta bene, allora ne sono soddisfatto. Ma se invece commette degli sbagli, mi sentirò incapace e in colpa.

Una generazione di bambini da educare con gentilezza

Come faccio a essere leggero se io vedo in te un risultato delle mie azioni? Sarò sempre in perenne attesa e ansia che tu faccia ciò che mi serve, per sentirmi adeguato.

Questa idea è fuori dalla comprensione della gente. Quando al ristorante tuo figlio fa una scenata, il genitore viene automaticamente criticato come incapace di educarlo.

Il genitore ha certamente una parte importante. Ma non possiamo ignorare la parte biologica. Qui c’è un individuo, c’è un carattere, c’è una parte spirituale indipendente dai genitori.

E chi l’ha detto che la rabbia non possa essere letta in chiave positiva? Magari gli stiamo concedendo di esprimere liberamente le sue emozioni, in vista di una crescita sana. Ma siamo ancora in una cultura in cui la rabbia è sintomo di un problema. Eppure ha una sua funzionalità nei bambini!

Nel tuo libro dici che i figli si educano da soli. Cosa vuol dire?

Un figlio è come un fiore. Chiaramente ha bisogno di alcuni elementi essenziali. Ma non ha bisogno di me che vado lì a tirar fuori la sua crescita. Posso essere un genitore attento, e notare se ha bisogno di acqua o luce. Ma un figlio cresce e ha una fame di vita indipendentemente da quanto tu gli stai addosso.

Sali a bordo della mongolfiera!

Il libro di Marco online e nelle librerie

Tutto questo e molto (MOLTO!) di più, lo trovi scritto dalla penna di Marco nel suo nuovo libro “Educare con leggerezza”. Ora disponibile sugli store online o nelle librerie locali, per me è un libro ricco di domande a cui dedicare il proprio tempo di riflessione. Educare con leggerezza i nostri figli ci condurrà certamente a una vita più leggera, a bordo della mongolfiera chiamata “famiglia”.

Ciao! Sono Silvia,
palermitana trapiantata in America, imprenditrice, moglie e mamma di 3 bambini. Appassionata di podcast e crescita personale, ho trovato il respectful parenting, una filosofia che ha rivoluzionato la nostra famiglia, dando a me e mio marito la possibilità di vivere la maternità e la paternità in modo sereno e rispettoso.

Ho fondato il progetto Mamma Superhero per condividere con te risorse, strategie e strumenti indispensabili per creare in casa tua un’atmosfera che promuove la crescita fisica, mentale ed emotiva del tuo bambino.
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