Insegna a tuo figlio a giocare in modo autonomo con 6 semplici step
Per le mamme alla scoperta dei propri superpoteri

Spannolinamento tranquillo? Segui il bambino!

Scritto Da Silvia

Spannolinamento: un modo tranquillo per affrontarlo

3 step per uno spannolinamento tranquillo

Se avessi trovato tutte queste informazioni prima di togliere il pannolino a mio figlio, sono sicura che avrebbe attraversato uno spannolinamento molto più tranquillo.

Purtroppo, però, non è stato così, perché per noi l’esperienza è stata decisamente traumatica. E tutto a causa dei miei errori!

Oggi mi chiedo quante altre mamme abbiano attraversato la mia stessa disavventura. E se la loro situazione è stata simile (o stanno per dare inizio alla fase dello spannolinamento), allora so che questo articolo potrà essere di grande aiuto!

Continua a leggere per scoprire i 3 livelli di prontezza del bambino, affinché possa levare il pannolino. Oppure afferra le tue cuffiette per ascolta l’episodio n. 24 del mio podcast.


La mia storia verso uno spannolinamento tranquillo

Per molti mesi mi sono chiesta: “Mio figlio smetterà mai di portare il pannolino?”. La risposta chiaramente è sì!

Ma quando hai provato e riprovato tutte le strategie senza alcun successo, cominci a dubitare che levare il pannolino sarà impossibile. E pensare che possa essere una fase di passaggio “tranquilla”, ancora meno!

Ma cominciamo dall’inizio.

Come affrontare lo spannolinamento in modo tranquillo

L’esperienza con la prima figlia

Con la mia prima figlia Zoe, lo spannolinamento è stato una passeggiata (e nel nostro caso, una vera e propria passeggiata al negozio).

A 2 anni e mezzo era in grado di usare il bagno durante il giorno. E all’età di 3 anni non aveva più bisogno del pannolino neanche per la notte. Certo, non eravamo ai livelli dell’elimination communication, ma posso dire che le tempistiche sono state comode sia per lei, sia per me.

Perché, ammettiamolo: avere un figlio senza il pannolino è un pensiero in meno, nella lista delle cose che un adulto deve fare durante il giorno!

Le strategie che avevo usato erano semplici:

  • Siamo andate a comprare le mutandine insieme e lei ha scelto quelle che più le piacevano
  • Abbiamo appeso in bagno un foglio dove appiccicare una figurina ogni volta che faceva pipì, o altro
  • Abbiamo comprato degli M&Ms che avrebbe mangiato come premio, ogni volta che andava in bagno con successo

Ma con il secondo non è stato altrettanto tranquillo…

Forte della prima esperienza, e ignorando il fatto che ogni bambino è unico, ho deciso di usare esattamente le stesse strategie con il mio secondo figlio, Luca.

L’unica cosa che ho fatto di diverso, è stato iniziare il processo un po’ dopo i 2 anni. Perché i maschietti (come dicono molti) sono un po’ più lenti delle femminucce.

Ma nonostante questo, è stato un disastro sin dall’inizio! Luca non sembrava minimamente pronto all’evento. E io continuavo a insistere e a rimproverarlo ogni volta che non riusciva ad arrivare in bagno in tempo.

Guardando indietro, solo ora vedo come sono stata cocciuta, rigida e impaziente.

Levare il pannolino non deve essere per forza traumatico. Ecco i nuovi metodi per uno spannolinamento tranquillo.

Le nuove soluzioni per uno spannolinamento tranquillo

Una preparazione a 3 livelli

Così, dopo mesi e mesi di tentativi falliti, sono ricorsa al respectful parenting, che ancora però non praticavo appieno.

E con mia grande scoperta, ho appreso che per uno spannolinamento tranquillo il bambino deve essere pronto su 3 livelli: quello fisico, quello mentale e quello emotivo.

1. Livello fisico

Il primo livello coinvolge la sfera fisica del bambino. E cioè: deve essere fisicamente in grado di trattenersi. Questa è una capacità che si sviluppa nel tempo. E non possiamo stupirci (o arrabbiarci) quando notiamo che ancora non è stata raggiunta.

2. Livello cognitivo

Il bambino deve essere capace di riconoscere lo stimolo, e riuscire ad associare quella sensazione fisica con il bisogno (e l’azione) di andare in bagno. Anche questo chiaramente è un processo che si apprende col tempo, e a questo punto possiamo soltanto aiutare i bambini a riconoscere quella sensazione, per poi agire di conseguenza.

3. Livello emotivo

Non possiamo parlare di spannolinamento tranquillo, se non prendiamo in considerazione anche le emozioni del bambino. Nostro figlio sta affrontando un grande cambiamento, nel suo piccolo mondo. Gli viene chiesto di lasciare andare ciò che conosce bene (il pannolino, il momento del cambio, l’intimità con la mamma) per qualcosa di ancora sconosciuto (sedersi sul vasino/water, imparare a essere indipendente).

E se nemmeno per noi adulti è facile cambiare abitudini, figuriamoci per un bambino!

Inoltre, quando un cambiamento così profondo è dettato e diretto dall’adulto, il bambino si sente costretto e manipolato e potrebbe del tutto rifiutarsi di collaborare.

Nel mio caso, avevo intenzioni e programmi ben definiti. Luca doveva togliere il pannolino preferibilmente entro maggio (mese in cui sarebbe nata la sorellina) ed inevitabilmente entro agosto (mese in cui sarebbe andato all’asilo).

A posteriori, però, riesco a vedere chiaramente come le scadenze che mi ero autoimposta non stavano mettendo al centro la vita di mio figlio e quei 3 livelli di prontezza. E non lo stavo aiutando a migliorare nella sfera fisica, mentale ed emotiva. Come avrei potuto ottenere risultati diversi?

Pss! Sai quali cose possiamo tenere sotto controllo? Scoprile in questo articolo…

Il cambiamento finale

Il segreto per uno spannolinamento tranquillo è l'amore incondizionato

La potenza dell’amore incondizionato

Quando mi sono resa conto di tutti quegli ostacoli, ho fatto un passo indietro. Ho dato a mio figlio la possibilità di tenere in mano la situazione. Ogni giorno era lui a decidere se voleva mettere il pannolino o le mutandine. E se rispondeva negativamente alla mia richiesta di andare in bagno, lo lasciavo libero.

Durante quelle settimane, avevo la sensazione che questa fase non sarebbe mai passata. Che avrebbe continuato a ignorare lo stimolo di urinare e che avrei lavato slip e pantaloni per il resto della mia vita!

Ma non è andata così! Perché poco dopo aver mollato la presa, Luca ha iniziato a stupirci e ad andare in bagno autonomamente.

Nel momento in cui gli ho mostrato il mio amore incondizionato, anche quando si trovava in una pozzanghera di pipì, e ho smesso di urlare e di costringerlo a svuotare la vescica a comando, i passi avanti sono stati tanti e notevoli!

Ma anche se non lo fossero stati, il mio unico compito sarebbe stato: acquisire pazienza. Perché non c’è modo di controllare la vescica o l’intestino di un bambino! Possiamo solo farlo sentire sicuro, amato, sereno.

Se questo articolo non ti basta, e desideri approfondire l’argomento, ascolta anche l’episodio n. 3 e l’episodio n. 24.

Ciao! Sono Silvia,
palermitana trapiantata in America, imprenditrice, moglie e mamma di 3 bambini. Appassionata di podcast e crescita personale, ho trovato il respectful parenting, una filosofia che ha rivoluzionato la nostra famiglia, dando a me e mio marito la possibilità di vivere la maternità e la paternità in modo sereno e rispettoso.

Ho fondato il progetto Mamma Superhero per condividere con te risorse, strategie e strumenti indispensabili per creare in casa tua un’atmosfera che promuove la crescita fisica, mentale ed emotiva del tuo bambino.
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