La differenza tra viziare e mostrare empatia
Se è da poco che percorri la via dell’empatia in quanto genitore, allora ti sarai chiesta almeno una volta: “Sto viziando mio figlio?”.
Non è un pensiero insolito! E questa domanda bussa alla nostra porta ogni volta che (agli occhi degli altri) “gliela fai passare liscia”, oppure quando non parte subito un ceffone sulla guancia del bambino.
Sei troppo indulgente? Oppure stai mostrando empatia?
Nell’episodio n. 145 del mio podcast ti parlo della differenza tra vizi ed empatia. Quand’è che rischiamo veramente di viziare un bambino? E quand’è che si tratta, invece, di una corretta risposta empatica?
Leggi fino alla fine e troverai un PDF gratuito con 5 buone abitudini per acquisire una nuova prospettiva e farti trovare sempre preparata.
“Ma così sto viziando mio figlio!”
Uno dei nostri obiettivi, in quanto genitori, è quello di contribuire alla crescita sana dei nostri figli.
Questo compito si riflette su tutti i livelli di crescita del bambino: da quella fisica, a quella emotiva, a quella psicologica, e così via. E man mano che il bambino cresce, abbiamo bisogno di usare empatia.
Abbiamo già visto, infatti, come questa caratteristica sia fondamentale per coltivare una buona relazione non solo con nostro figlio che va crescendo, ma anche con gli altri esseri umani (il nostro partner, parenti, amici).
Grazie alle 4 qualità essenziali, infatti, l’empatia ci permette di guardare le cose dalla prospettiva dell’altro, a non giudicare, a riconoscere l’emozione altrui, e a comunicare.
Scopri di più sull’importanza dell’empatia, in questo articolo…
Cosa vuol dire educare i bambini con empatia?
Ma nel momento in cui iniziamo a praticare l’empatia, ecco che arriva il primo dubbio. E ci chiediamo se non stiamo essendo troppo buoni con i nostri bambini.
Nostro figlio si comporta male, e noi anziché minacciarlo con le urla, gli parliamo in maniera rispettosa ed educata.
Chi assiste a questa scena, però, pensa che la nostra reazione sia inusuale e abbastanza strana.
“Avresti dovuto dargli una sberla! Così lo vizi!”.
Ci guardiamo intorno, e a un certo punto siamo più confusi di prima.
Non riusciamo a identificare dove sta la linea che divide il vizio dall’empatia.
Così, quando non lo puniamo, pensiamo: “Forse lo sto viziando!”.

Ciao, mi chiamo Silvia!
Italiana trapiantata in America
e mamma di 3 bambini
Ho scoperto come
alleviare la fatica di crescere i figli
con strategie pratiche ed efficaci
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Cosa significa viziare?

Nella visione tradizionale del rapporto genitore-figlio, l’approccio empatico e la tendenza a viziare sono due realtà che vengono spesso confuse. Ma non possono essere più lontante l’una dall’altra!
Infatti, mostrare empatia non significa automaticamente viziare.
E questo vale anche al contrario: viziare un bambino non significa che stiamo essendo empatici nei suoi confronti.
Perché dargli quello che vuole, non è empatia. E rispondere educatamente, non è vizio. Ma guardiamo alla definizione di “viziato”.
Viziato
Di chi è stato educato in maniera troppo permissiva o indulgente.
Essenzialmente, “viziare” significa avere un atteggiamento permissivo ed indulgente nei confronti dell’altro. E cioè, consentire all’altro di fare delle scelte al posto nostro.
In famiglia, questo avviene nel momento in cui il genitore non stabilisce delle regole o dei limiti chiari, ma permette invece che sia il bambino a prendere il comando. Sarà lui, quindi, a scegliere al posto del genitore!
E quando, invece, le regole esistono? Ecco cosa succede…
Sto viziando mio figlio, anche se ho delle regole?

Molti genitori comprendono l’importanza di avere delle regole. E sanno che esistono dei limiti che non vanno superati.
Ma avere delle regole non basta, se non sappiamo come farle rispettare!
Non è l’empatia a viziare i bambini. Ma l’assenza di regole e la capacità di farle rispettare.
Infatti, un genitore insicuro che si trova davanti al pianto del bambino, non saprà come fare valere le regole che ha stabilito.
Per questo, poi, è disposto a cambiare idea, lasciando che sia il bambino a decidere ciò che vuole.
Ed ecco che abbiamo un bambino viziato.
Empatia o violenza? Regole o vizi?

Se la definizione di bambino viziato dipende da quanto il genitore sia indulgente e permissivo, è chiaro che abbiamo bisogno di stabilire delle regole e dei limiti.
Ma farsi trovare insicuri di fronte al pianto del bambino, spesso ci fa cambiare idea. E così abbandoniamo la regola, pur di dargli ciò che vuole (oppure pur di non alzare la voce e agire in maniera aggressiva).
Allora, a questo punto la vera domanda che dobbiamo porci è: come faccio a fare rispettare le regole, mostrando comunque empatia?
Sia se stiamo cercando di utilizzare empatia al posto della violenza, o vogliamo diventare più sicuri nel fare rispettare le regole, dobbiamo farci trovare preparati!
Dobbiamo conoscere le nostre motivazioni, e ricordarci perché abbiamo scelto di intraprendere un’educazione alternativa, basata sul rispetto e la relazione.
Ecco per te alcuni promemoria utili:

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Sto viziando mio figlio? Sto facendo abbastanza? Cosa sto trascurando?
Per rispondere bene a queste domande, prima di tutto abbiamo bisogno di prenderci cura di noi stesse!
Ogni mamma si ritrova con la testa affollata. E per questo ha bisogno di queste 5 sane abitudini per superare le difficoltà e acquisire una nuova prospettiva.
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