Come avere una buona relazione con tuo figlio
Ogni genitore la desidera, ma non tutti sanno come ottenerla. Se anche tu vuoi avere una buona relazione con tuo figlio, sei nel posto giusto!
Il tipo di relazione che costruisci con tuo figlio, infatti, è molto importante. Questo perché farà da specchio a ogni sua relazione futura.
Ma come facciamo a capire se stiamo facendo un buon lavoro o se stiamo creando una relazione tossica e dannosa?
Ascolta l’episodio n. 211 del mio podcast o continua a leggere questo articolo riassuntivo!
Cosa significa avere una buona relazione con tuo figlio?
Prima di vedere cosa significa avere una buona relazione con i bambini, è importante riuscire a comprendere l’opposto.
E cioè: cosa vuol dire “relazione non sana”?
Una relazione non sana si basa sul controllo e sulla mancanza di fiducia, e include elementi come: manipolazione, paura, segreti e uno squilibrio tra il dare e il ricevere.
In una relazione non sana, inoltre, si tende a riversare sull’altro aspettative irrealistiche, senza chiedere il suo parere o consenso.
Tensioni e conflitti hanno il pieno controllo, e non solo si presentano più volte: ma vengono ignorati e restano irrisolti.
In una relazione simile, è impossibile essere pienamente se stessi per paura di ritorsioni e punizioni.
È difficile rivedersi in una descrizione così terrificante. Eppure molti di noi la vivono inconsapevolmente ogni giorno.

Ciao, mi chiamo Silvia!
Italiana trapiantata in America
e mamma di 3 bambini.
Ho scoperto come alleviare la fatica di crescere i figli
con strategie pratiche ed efficaci!
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Che tipo di relazione stai sviluppando?
Nessun essere umano desidera una relazione non sana, come quella che abbiamo appena descritto.
E sicuramente nessun genitore vorrebbe avere questo tipo di comportamenti con i propri figli.
Ma ecco un esempio concreto di ciò che accade spesso all’interno delle dinamiche familiari.
Il genitore perde le staffe e si rivolge al figlio in modo aggressivo. Non appena si calma, torna a sorridere come se niente fosse. Non chiede scusa e non si preoccupa di riparare la frattura causata.
Quante volte ci capita di comportarci in questo modo con i nostri figli? Far finta di niente, e passare oltre i nostri stessi comportamenti.
Un atteggiamento del genere, però, non aiuta lo sviluppo di una relazione sana e invece tende a normalizzare reazioni di rabbia all’interno di un rapporto. E questo non vale solo con i figli.
Se ti rivedi in questa descrizione, hai un buon motivo per continuare a leggere…
Vuoi sviluppare consapevolezza? Leggi anche questo articolo:
Perché cercare una buona relazione con tuo figlio
Il comportamento dei figli è spesso come un ago della bussola: ti indica dove devi andare per scavare in profondità.
E quando tuo figlio non ti ascolta, ti dice sempre no o non segue mai le tue indicazioni, ecco che quello è un segnale che non dovresti ignorare.
Probabilmente sei poco presente mentalmente, oppure quando lo ascolti sei distratta e non riempi mai il suo bicchiere emotivo

Qualsiasi sia la tua motivazione personale, nel momento in cui intraprendi un percorso di educazione rispettosa, al centro c’è sempre il bene della relazione genitore-figlio.
Questo significa che mentre educhiamo i nostri bambini, è fondamentale non perdere di vista l’obiettivo: costruire un rapporto duraturo, di sicurezza e di amore. Ecco le basi per una relazione sana!
Una relazione sana è basata sul rispetto, sull’accettazione e sulla fiducia reciproca.
In una relazione sana ogni persona è libera di esprimere le proprie emozioni e i propri bisogni. Ognuno può essere se stesso senza timore.
I limiti sono espressi in maniera chiara e ogni persona conosce le proprie responsabilità. Inoltre, il dare e il ricevere sono ben bilanciati da entrambe le parti.
Questo non significa che non ci siano problemi o conflitti, ma questi si risolvono chiedendosi scusa, parlando dei propri bisogni e cercando di riparare e fare meglio la volta successiva.
La memoria di una relazione sana
Ammettiamolo: nei momenti di crisi, o quando i nostri bambini fanno i capricci, il nostro primo pensiero non sempre riguarda la salvaguardia della relazione.
In quelle situazioni critiche, le nostre reazioni immediate e istintive tendono a intervenire in maniera aggressiva, passiva o passivo-aggressiva.
Che siano urla, strattoni, sguardi minacciosi, silenzi punitivi o altro, tutti quei gesti provocano una rottura nel rapporto e creano una memoria nel modo in cui ci si relaziona.
Ecco quindi un’ultima riflessione per te…

A lungo andare i capricci finiranno: non ci saranno più giocattoli in giro per casa o lotte a tavola. I bambini cresceranno e tutto ciò che ci ha infastidito sarà un lontano ricordo.
Ma ciò che resterà è il tipo di relazione che noi genitori avremo sviluppato con i nostri figli.
Sarà una relazione di distanza, timore e angoscia? Oppure una relazione di fiducia, sicurezza e amore?
Tuo figlio sarà libero di venirsi a confidare con te, senza la paura di venire giudicato? Oppure preferirà tenersi tutto dentro e sbrigarsela da solo?
Tutto questo dipende dal modo in cui oggi ci relazioniamo con i nostri bambini.
Oggi possiamo stabilire quale sarà il nostro rapporto in futuro: non lasciarti scappare questa possibilità!